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Goeldi lascia Tripoli, il premier libico: "Determinante il ruolo di Berlusconi"

Max Goeldi, l'imprenditore svizzero bloccato in Libia dal luglio del 2008, ha lasciato Tripoli ed è partito dalla capitale libica con un volo di linea. Il primo ministro libico Bagdadi: "Lo Stato libico ringrazia l'Italia per tutti gli sforzi messi in atto" per risolvere questo problema. Gheddafi libererà i tre pescherecci italiani sequestrati. Il documento che segna la fine della crisi fra Libia e Svizzera, risarcimento di 1,5 milioni di euro a Hannibal Gheddafi

Goeldi lascia Tripoli, il premier libico: 
"Determinante il ruolo di Berlusconi"

Tripoli - Max Goeldi, l'imprenditore svizzero bloccato in Libia dal luglio del 2008, ha lasciato Tripoli ed è partito dalla capitale libica con un volo di linea. Lo hanno riferito all'ANSA fonti diplomatiche libiche.

"Il ruolo del premier Silvio Berlusconi per risolvere il contenzioso tra la Libia e la Svizzera è stato determinate" e per questo motivo "lo Stato libico ringrazia l'Italia per tutti gli sforzi messi in atto" per risolvere questo problema. Lo ha detto all'ANSA il primo ministro libico Bagdadi Ali al Mahmoudi 

"Voglio ringraziare il presidente Berlusconi per il ruolo fondamentale che ha avuto in una mediazione di grande successo", ha detto il primo ministro libicoi. Un aiuto "determinante" per "i rapporti tra Libia e Svizzera" ed anche per iniziare un nuovo "dialogo svizzero libico". Quello di Berlusconi, ha detto ancora, "é stato un ruolo determinate e di successo con il leader Gheddafi", importante anche "per quel che riguarda i rapporti tra Libia ed Unione europea e tra Libia ed Italia". Il primo ministro libico, parlando con l'ANSA, ha molto sottolineato "il ruolo personale" svolto da Silvio Berlusconi che è riuscito "a chiudere con esito positivo il contenzioso tra Libia e Svizzera". Per questa ragione Bagdadi Ali al Mahmoudi si è detto certo che i rapporti tra Italia e Libia saranno contrassegnati da "enormi successi, sia sul piano economico che quello politico". Infine il primo ministro libico ha annunciato che ci saranno nuovi incontri "prossimamente" proprio "per sviluppare ancora questi ottimi rapporti".

Si chiude così la lunghissima crisi tra Libia e Svizzera, che per mesi ha investito anche l'Unione europea, si chiude con questo aperto ringraziamento del primo ministro Bagdadi Ali al Mahmoudi per la visita del presidente del Consiglio in Libia. Una visita condotta nel più assoluto riserbo e che aveva un obiettivo delicato: aiutare la Svizzera e l'Unione europea a chiudere con successo anche l'ultimo capitolo di una querelle diplomatica che si è protratta per due anni. La partenza dell'imprenditore svizzero Max Goeldi era l' ultimo ostacolo per mettere la parola fine ad una vicenda alla quale Berlusconi lavora da mesi. Molto ha giocato l'ottimo rapporto personale instaurato da Berlusconi con il leader libico Muammar Gheddafi. 

Dopo l'incontro bilaterale con il leader libico di questo pomeriggio, Silvio Berlusconi ha preso parte a una cena con Muhammar Gheddafi e altri ospiti. Fra questi una delegazione maltese composta dal primo Ministro e dal Ministro degli esteri e alcuni capi di stato africani giunti in serata a Tripoli.

Gheddafi libererà i pescherecci italiani sequestrati Il Colonnello Gheddafi ha accolto la richiesta di Berlusconi, di liberare i tre motopescherecci di Mazara del Vallo sequestrati nei giorni scorsi dalla Marina libica. Lo si é appreso da fonti italiane a Tripoli. I tre pescherecci appartengono alla flotta di Mazara del Vallo e sono: l'"Alibut", il "Mariner 10" e il "Vincenza Giacalone". Le tre imbarcazioni erano state sequestrate all'alba di tre giorni fa da una motovedetta libica mentre erano impegnate in una battuta di pesca nel Golfo della Sirte in una zona, a trenta miglia dalla costa, che i libici considerano di propria esclusiva competenza. Scortati dalla nave militare, hanno poi fatto rotta verso Bengasi dove si trovano tuttora.

Nell'operazione erano stati coinvolti in tutto sei pescherecci italiani ma tre di loro, il "Pietro Giacalone", il "Twenty four" e il "Twenty two", erano riusciti a sfuggire al sequestro.

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