Roma - L’ha detto e lo ripete: «Delusioni ne ho avute da morire, da tutti. Da amici, amiche, fidanzati, purtroppo è una realtà un po’ cruda ma succede soprattutto a persone esposte come me, sempre sotto i riflettori e al centro dell’attenzione. È normale che si avvicinino a me persone anche interessate che tentano soltanto di usarmi e buttarmi. È molto squallido, ma purtroppo credo che succeda un po’ a tutti, anche alle persone normali, voglio dire a quelle che stanno al di fuori del mondo dello spettacolo, soprattutto alle donne, perché c’è tanta invidia e tanta gelosia». Così Manuela Arcuri da Anagni, paese del Frusinate che le diede i natali 32 anni fa, ieri alla presentazione di So che ritornerai (domani in prima serata su Canale 5). Nel lussuoso film-tv diretto dal virtuoso Eros Puglielli, Manuela Arcuri è protagonista assoluta, per di più in un ruolo fortemente drammatico, di una storia gialla piena di riferimenti hitchcockiani a partire da La donna che visse due volte e in cui nessuno dei personaggi (interpretati da Valeria Milillo, Paolo Romano, Jason Lewis e Giancarlo Giannini) sembra essere quello che è. Un po’ come capita nello stesso ambiente dello spettacolo che circonda la Arcuri: «Purtroppo sono poche le persone che, pur stando al tuo fianco, sono disposte a lottare per il tuo bene». Ora il gossip la vuole con Matteo Guerra, già corteggiatore di Uomini e donne, di cui però non vuole parlare: «Mi piacerebbe scomparire dalle riviste patinate». Comprensibile visto il passato...
A proposito, cara Manuela Arcuri, nella fiction c’è una frase refrain: «Il passato non è mai morto». Ci si ritrova?
«Non sono di quelle persone che cercano di cancellarlo. Per me il passato è esperienza, sia positiva che negativa, che mi ha fatto crescere e mi ha insegnato a conoscere meglio me stessa e che cosa volevo dalla vita. A pensarci bene il passato è fondamentale».
Gioie e dolori...
«Io sono una persona molto sensibile, quindi vivo tutto radicalmente o con tanta gioia o con tanto dolore. Nella mia vita ogni cosa è amplificata. Ad esempio ogni volta che finisco una recita a teatro mi commuovo. L’applauso del pubblico mi dà tantissimo ed è una delle poche cose che mi fa andare avanti in un mondo che trovo sempre più difficile e spietato».
Ha qualcosa a cui aggrapparsi? È credente?
«In realtà mi appoggio moltissimo alla mia famiglia, ai miei due fratelli, perché so che non mi tradiranno mai. Credo nell’aldilà, in un’entità superiore. Ma anche se ho avuto un’educazione cattolica non riesco a credere nella Chiesa come istituzione. Anche se mi piacerebbe recitare una parte che ha a che fare con la Chiesa».
Per esempio?
«Mi incuriosirebbe vestire i panni di un personaggio della storia della Chiesa. Sarebbe divertente».
Magari una santa...
«Sì, perché no. Ora che mi ci fa pensare è una delle poche cose che ancora non ho fatto».
Dopo tanti ruoli leggeri vedremo una Arcuri drammatica?
«Il bello di essere attrice è proprio questo, poter interpretare tutti i ruoli. La fiction che vedrete domani su Canale 5 contiene un grado di drammaticità che per me è già un passo avanti, un traguardo importante».
Più che una fine sembra un nuovo inizio...
«Be’ in effetti quest’estate inizierò un progetto molto importante e lungo (32 settimane), una fiction diretta da Luigi Parisi e Alessio Inturri di otto puntate sempre per Mediaset (il direttore della fiction Giancarlo Scheri l’ha definita “la nostra attrice di punta”, ndr). Il titolo provvisorio è Il peccato e la vergogna ed è una storia in costume ambientata dagli anni ’20 ai ’30, il passaggio di vita fondamentale da giovane ragazza a madre di figli già grandi».
Mamma solo nella fiction?
«Adoro l’idea di avere dei bambini. Da sempre. Ma non è una cosa imminente.
Addio al cinema?
«Ma no. Ho iniziato con le commedie e torno volentieri al cinema che è il massimo per un’attrice. Nel 2010 girerò il prossimo film di Giorgio Panariello».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.