Politica

Il governatore Fazio ottimista: «Ora possiamo crescere di più»

«Sviluppo superiore all’1% nel 2006 con la coesione delle parti sociali e l’impegno delle imprese. Ma attenzione al debito pubblico»

Gian Battista Bozzo

da Roma

All’indomani della correzione da cinque miliardi di euro, varata dal governo per riportare in «zona di sicurezza» i conti dell’anno prossimo, Antonio Fazio conferma l’importanza di un bilancio pubblico rispettoso degli impegni europei. Ed aggiunge che l’economia italiana può crescere di più, superando l’1% nel 2006. «Un più elevato tasso di sviluppo è nelle nostre possibilità», afferma il governatore di Bankitalia.
Crescita dell’economia e conti pubblici sono i due punti essenziali toccati da Fazio nel suo intervento alla Giornata del Risparmio. «È essenziale - dice - conseguire l’obiettivo di indebitamento fissato per il prossimo anno», il 3,8%. Fazio ricorda che, escludendo le misure una tantum, siamo da alcuni anni su un rapporto deficit-pil del 5% e su un fabbisogno al 6%, «valori che ostacolano la riduzione del debito». Il riequilibrio dei conti pubblici richiede un monitoraggio continuo delle entrate e delle spese, spiega ancora il governatore, aggiungendo che «negli anni a venire la politica economica dovrà darsi carico, pur nella limitatezza dei mezzi finanziari a disposizione, di azioni che possano incidere sulla produttività e sulla competitività».
L’aumento di fiducia legato al riequilibrio dei conti, spiega il governatore, può rafforzare «i segni di ripresa nell’attività di investimento» che si colgono negli ultimi mesi. «La crescita nel 2006 dovrebbe superare l’1% - osserva - mentre il 2005 dovrebbe portarsi in territorio leggermente positivo. Si può certamente fare di più: la coesione delle parti sociali e l’impegno delle imprese, della politica e delle istituzioni contribuiranno a superare questa difficile fase della nostra economia». Fra le cose da fare subito, Fazio sollecita l’entrata in vigore della riforma del Tfr, e l’accelerazione ai cantieri delle opere pubbliche.
Nella Giornata del Risparmio, non poteva mancare, da parte del governatore, un’analisi della situazione finanziaria delle famiglie italiane. E Fazio rileva «un nuovo aumento della propensione al risparmio», e un forte incremento del credito alle famiglie (+15% a fine settembre, il doppio della media europea). Un accenno anche alla legge sul risparmio, che è ritornata alla Camera dopo il «sì» del Senato, e che riguarda direttamente la Banca d’Italia, con il mandato a termine del governatore e la modifica dell’azionariato. «Guardiamo con attenzione e rispetto all’opera che il Parlamento sta compiendo per la tutela del risparmio. Per il sistema bancario - aggiunge Fazio - resta comunque essenziale il ruolo delle Fondazioni, che possiedono il 19% del capitale delle banche quotate in Borsa».
Sui contenuti della legge sul risparmio intervengono anche il viceministro dell’Economia Mario Baldassarri (il ministro Giulio Tremonti, che l’anno scorso riservò al governatore qualche battuta al vetriolo, stavolta era assente) il presidente dell’Abi Maurizio Sella, e il presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti. Per Baldassarri, la tutela del risparmio richiede di «separare con chiarezza tre missioni: trasparenza, stabilità ed efficienza, che devono essere garantite da tre autorità indipendenti». Sia Sella sia Guzzetti rivolgono invece diversi rilievi alle norme che stanno per essere votate a Montecitorio. La legge, dice il presidente dell’Acri, «è stata caricata di contenuti che poco o nulla hanno a che fare col risparmio», ad esempio la norma che limita il diritto di voto delle Fondazioni nelle assemblee delle banche partecipate. Guzzetti conferma che, se la misura sarà approvata, ci sarà un ricorso alla Corte costituzionale. Sella conferma la perplessità dell’Associazione bancaria sulla modifica dell’assetto proprietario di Bankitalia.

«Siamo di fronte a una nazionalizzazione senza compenso» per le banche attualmente detentrici delle quote, osserva il presidente dell’Abi.

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