Il governatore: «Smentiti fantasiosi teoremi»

(...) La sentenza di ieri arriva dopo sei ore di camera di consiglio. Nessuno degli undici imputati (e in sette saranno condannati) è in aula. Ad ascoltare la lettura del dispositivo, solo i legali degli imputati e i pubblici ministeri Margherita Taddei e Giulia Perrotti, che avevano chiesto tre anni di reclusione per il Governatore. Invece, assolto.
«Siamo contenti per l’ennesima assoluzione», commenta a caldo l’avvocato Brusa, che anche in mattinata, in sede di replica, aveva ribadito la richiesta di assoluzione, spiegando che i pubblici ministeri «non hanno tenuto conto dei tanti testimoni sentiti in aula». Poi se ne va e saluta, «buon Natale a tutti».
E in serata arriva anche il commento del governatore Roberto Formigoni, che aveva sempre definito il proprio comportamento nella vicenda «un atto di buon governo». «Ancora una volta - ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia - la magistratura giudicante ha ristabilito la pura verità nei miei confronti. È la quinta volta che accade su cinque processi, in dieci anni di mia presidenza della Regione Lombardia».
Poi rilancia. «Faccio notare - aggiunge Formigoni - che quella parte degli inquirenti milanesi che in questi anni mi hanno messo sotto permanente accusa, incassa l’ennesima smentita ai propri fantasiosi teoremi. Senza dimenticare che si è trattato di processi costati un ingentissimo spreco di denaro dei cittadini». Quindi, «mi auguro che in futuro ci sia una più attenta valutazione dei fatti, che eviti nuovi sprechi». Anche il sindaco Albertini ha commentato la sentenza: «Apprendo con gioia la notizia che molti ci aspettavamo. Alla fine di una lunga vicenda è stata fatta giustizia».
L’assessore Nicoli Cristiani, invece, annuncia battaglia. «Sono assolutamente tranquillo, non ho commesso reati tali da essere condannato a due anni». Le prime parole strappate a margine di un consiglio regionale. Ancora, «credo di pagare colpe anche di altri, ricorrerò in Appello».


E la vicenda non sembra chiusa nemmeno per l’avvocato di parte civile del comune di Cerro, Cristina Rosselli: «Ci siamo costituti parte civile per acclarare l’entità del danno causato dagli imputati - ha dichiarato -. Ora che siamo liberi dalla vicenda penale, cominceremo il percorso per ottenere un risarcimento in sede civile».

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