Norme contro il maestro unico. Questa volta non è uno slogan scandito in piazza nel corso di un corteo, ma un vero e proprio progetto politico annunciato dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola di Rifondazione comunista. Il quale, intervenendo agli Stati regionali della Scuola del Sud che si sono tenuti a Castel Volturno, in provincia di Caserta, ha dichiarato che potrebbero essere varati provvedimenti specifici contro lo stop ai tre maestri previsto nella riforma. «Stiamo vagliando ha dichiarato Vendola la possibilità di impedire questo tipo di restringimento e regressione»; e ancora: «Lipotesi normativa è allo studio per prevedere il mantenimento di classi più con docenti: questa traccia di lavoro, propositiva, non solo polemica, la proponiamo anche ad altre Regioni».
Il governatore pugliese aveva già manifestato lintenzione di presentare ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto del ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Adesso, però, Vendola lancia una nuova iniziativa mettendo sul tavolo politico la possibilità di adottare disposizioni ben precise per evitare il ritorno al maestro unico. La Regione sta infatti valutando lintenzione di utilizzare larticolo 116 della Costituzione che consente «forme e particolari condizioni di autonomia» in determinate materie tra le quali le norme generali sullistruzione. Il tutto a patto che ci siano risorse e una legge dello Stato che dia il via libera. Insomma, proprio dalla Puglia guidata dallex deputato di Rifondazione comunista sembra affiorare in qualche modo una proposta che si richiama al concetto di autonomia e pare delinearsi come un progetto di federalismo scolastico. Fatto sta che liniziativa è stata commentata dal ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, ieri a Bari insieme al ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto per partecipare a un dibattito organizzato dallassociazione «Cantiere Puglia» della senatrice del Pdl Adriana Poli Bortone.
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