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Il governo mantiene le promesse e l’Istituto di tecnologia decolla

Il governo mantiene le promesse e l’Istituto di tecnologia decolla

L'anno scorso c'erano soltanto il braccio e la mano. Adesso ha pure l'altro braccio e l'altra mano, gambe e piedi, busto e, soprattutto un cervello, la testa pensante e un viso accattivante. È il bebè robot sperimentale dell'Istituto italiano di tecnologia che ieri mattina, dalle mani del governatore Claudio Burlando, ha ricevuto la seconda tranche degli 11 milioni e mezzo di euro stanziati dalla Regione per la prestigiosa struttura genovese. Il neonato figlioccio del direttore Roberto Cingolani è soltanto uno dei tanti progetti di punta che finalmente, a partire dall'anno prossimo, quando, in marzo, sarà completata e inaugurata la sede di Morego, verrà messo sul mercato della tecnologia. Un processo che vedrà, dal 2009 al 2011, diventare operativo l'IIT non soltanto per la ricerca industriale italiana, tra le aziende interessate pure Stm, Fiat e Telecom, ma anche per quella mondiale. Tanto che oggi i cervelloni di Morego stanno studiando progetti addirittura per il Mit di Boston, per il suo omologo in Giappone e per altri sette committenti europei. Un istituto di eccellenza e un fiore all'occhiello per Genova, quindi, che non conosce crisi e non viene abbandonato dal governo. «Il pacchetto di 100 milioni di euro all'anno - spiegano il presidente e il rappresentante legale della fondazione IIT Gabriele Galateri e Vittorio Grilli - garantiti dalla legge del 2003 che aveva istituito la sede genovese è confermato dalla finanziaria Tremonti. Il governo conferma di volere sostenere la ricerca di eccellenza dell'IIT che continuerà la sua attività raggiungendo nei tempi stabiliti i suoi obbiettivi al servizio dello sviluppo competitivo del sistema Italia con un modello gestionale e di ricerca rivolto ai risultati. Un terzo dei cervelli utilizzati a Morego sono di giovani italiani che non trovavano sbocchi professionali in Italia, ma, grazie all'IIT, sono tornati in patria». «A Morego - dice Cingolani - il modello di lavoro è basato esclusivamente sulla meritocrazia. Chi è bravo arriva e resta. Chi non lo è non varca nemmeno la soglia. Agli scienziati qui vengono fornite infrastrutture e rete di collegamento a livello mondiale. I fondi non sono stati tagliati e rimaniamo il centro di eccellenza di riferimento a livello europeo».

«La scelta di Morego - spiega Burlando - peraltro fatta da Cingolani e dallo staff di esperti, è risultata vincente. L'IIT e i suoi cervelli stanno rispettando i tempi e il prossimo anno saranno pienamente competitivi sul mercato della ricerca industriale internazionale».

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