Ombrelloni e sdraio con prezzi alle stelle. Il rischio ora è concreto. Neppure si è insediato il nuovo governo e a sorpresa, alla vigilia dell'avvio della stagione balneare, scatta l'aumento del 300 per cento dei canoni delle concessioni demaniali delle spiagge, sempre rinviato dal governo precedente con vari decreti mai però convertiti in legge. Ieri la Regione Liguria e i comuni costieri hanno ricevuto dalla direzione regionale dell'Agenzia del Demanio l'invito a calcolare i nuovi canoni per ciascun gestore, a cui sarà chiesto anche l'arretrato dal primo gennaio 2004. Il vicepresidente della Fiba (Confesercenti), il ligure Fabrizio Licordari, nel confermare la notizia, tuona: «Non possiamo tollerare un balzello del genere proprio all'inizio della stagione, che metterebbe in ginocchio l'economia turistica balneare del nostro paese. Appena ci sarà il ministro competente chiederemo un incontro. Avevamo avuto precise assicurazioni dal governo che l'aumento non sarebbe stato applicato».
La direzione centrale dell'Agenzia del Demanio ha inviato il 13 aprile scorso una circolare alle venti direzioni regionali sulla rivalutazione dei canoni delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico e ricreativo. Non essendo intervenute ulteriori modifiche normative, nella circolare si afferma che è pienamente operante con decorrenza primo gennaio 2004 la rivalutazione automatica del 300 per cento dei canoni. «È dal 2004 - commenta Fabrizio Licordari, subito tempestato di telefonate da tutta Italia - che seguiamo questa vicenda. Abbiamo promosso molte iniziative finalizzate a rivedere la disposizione contenuta nella legge finanziaria del 2003. Tutti i nostri interlocutori, sia del governo sia dell'opposizione, si sono dichiarati d'accordo.
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