Politica

Il governo vara una missione umanitaria per assistere i profughi in Tunisia

Il via libera dal summit serale del governo. Berlusconi: "L'obiettivo è dare assistenza a diecimila profughi". Maroni: L'auspicio è che altri Paesi europei possano seguire il nostro esempio". Casini: "Decisione giusta, come opposizione vi daremo una mano"

Via libera a una missione umanitaria in Tunisia per dare assistenza alla massa di profughi in fuga dalla Libia. È questa la decisione più importante emersa dal vertice di governo, andato in scena questa sera a Palazzo Chigi. L'obiettivo è riuscire a dare assistenza a diecimila profughi. Nel corso del summit è stato analizzato lo scenario complessivo che si è determinato in seguito alla crisi libica. Una situazione molto critica sul piano umanitario, anche per la presenza di tanti bambini tra le migliaia di profughi che fuggono dal paese. Durante il vertice il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha sottolineato come l'Italia sia stata in grado di far rientrare nel nostro paese 1.400 connazionali, con l'aiuto del ministero della Difesa e delle compagnie di trasporto, in particolare dell'Alitalia. L'impegno dell'Italia, ha rivendicato Frattini, ha anche consentito il rimpatrio di 800 cittadini stranieri.
Silvio Berlusconi, a sua volta, ha espresso l'auspicio che altri paesi possano assumere decisioni analoghe a quella del governo italiano, in considerazione del fatto che è più utile fornire assistenza sul posto che fronteggiare un esodo di massa dei profughi libici. La missione umanitaria italiana «partirà subito, entro 48 ore» ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, parlando a Ballarò. La missione, ha spiegato il titolare del Viminale, «è di emergenza, di carattere umanitario, in territorio tunisino, d'intesa con le autorità tunisine, i profughi. Spero che poi segua l'intervento di altri paesi europei». Per ora si è assunta la decisione politica, ci sarà poi nelle prossime ore «una riunione tecnica» per mettere a punto l'intervento di assistenza umanitaria e sanitaria, per fare in territorio tunisino «un campo profughi». Un'iniziativa che, una volta tanto, ha strappati il consenso dell'opposizione più moderata, quella dell'Udc. «E' chiaro che è una missione tampone» ha dichiarato Pier Ferdinando Casini. «Ma è una missione umanitaria giusta.

Come opposizione vi daremo una mano».

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