Piersilvio Berlusconi, il cardinale Ruini: il titolo della Stampa non è mia responsabilità

Il presidente emerito della Cei ha discusso della politica italiana che lui ha attraversato anche come interlocutore di vari governi

Piersilvio Berlusconi, il cardinale Ruini: il titolo della Stampa non è mia responsabilità
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Il cardinale Camillo Ruini è uno dei pilastri del Vaticano, presidente emerito della Cei, e ha rilasciato un'intervista piuttosto profonda al quotidiano La Stampa in cui ha parlato della sua storia tra i corridoi dello Stato della Chiesa ma anche dell'attualità, dei conflitti, della Chiesa sotto Leone XIV. Da attento osservatore qual è, come viene riconosciuto universalmente, il cardinale ha espresso la sua opinione anche sul mondo politico italiano, che in un certo modo, anche se mai da protagonista, ha vissuto anche grazie al rapporto personale con Silvio Berlusconi.

Tuttavia, a persone a lui vicine, il cardinale si è detto dispiaciuto per il titolo che il quotidiano ha dato alla sua intervista, perché avrebbe indurito i toni dei concetti da lui espressi in una riflessione più ampia e ben articolata. Per questo motivo il cardinale avrebbe specificato a persone a lui vicine di non potersi assumere la responsabilità di quanto "virgolettato" nel titolo, come si dice in gergo, ma solo quanto riportato nel testo dell'intervista. Il presidente emerito della Cei ha parlato col giornalista che ha realizzato l'intervista delle importanti interlocuzioni avute con diversi capi di governo in Italia, di ogni partito ed estrazione, in particolare con Silvio Berlusconi, al quale è stato legato da un rapporto di amicizia che andava oltre il ruolo istituzionale di entrambi.

Al Cavaliere, il cardinale nell'intervista ha riconosciuto innate e indubbie doti di carisma, un vero e proprio talento che dal suo punto di vista in linea generale non si trasmette da genitori a figli. Ruini non vede in prospettiva la discesa in campo del figlio del Cavaliere, Pier Silvio Berlusconi, anche perché oggi in Italia come presidente del Consiglio c'è Giorgia Meloni, primo leader di centrodestra dopo Berlusconi alla guida del Paese: un premier al quale il cardinale ha riconosciuto nel corso dell'intervista la capacità di circondarsi di persone capaci e di ridare stabilità al Paese.

Nell'intervista si legge anche un apprezzamento al premier per il richiamo alle radici cristiane nella sua azione di governo, un valore sia per il Paese che per il cattolicesimo politico. Dopo Democrazia cristiana, secondo il cardinale, l'azione politica dei cattolici può esprimersi in qualunque partito.

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