Forza Italia in campo contro la patrimoniale Ue. Mozione alle Camere

Proposta per modificare la direttiva green. Berlusconi: "Ci batteremo in tutte le sedi"

Forza Italia in campo contro la patrimoniale Ue. Mozione alle Camere

Forza Italia è da sempre in prima linea per la difesa della casa e contro la tassazione sugli immobili. La battaglia per l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, ad esempio, ha accompagnato e segnato la storia politica del partito azzurro. Oggi c'è un altro fronte su cui l'azione di Silvio Berlusconi si sta concentrando. L'allarme rosso è scattato sulla Direttiva Casa Green, all'esame delle istituzioni comunitarie, che prevede l'obbligo per gli edifici di raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e la classe D entro il 1° gennaio 2033. Disposizioni che, applicate su un patrimonio edilizio datato come quello italiano, rischiano di innescare una spirale di spese e problemi pratici per i proprietari di casa.

Il Cavaliere ha già messo nero su bianco la sua posizione: «Ci batteremo in tutte le sedi contro la direttiva». E Forza Italia ha depositato ieri una mozione presentata dai capigruppo Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo nei due rami del Parlamento e firmata anche dai vicepresidenti di Montecitorio e palazzo Madama Maurizio Gasparri e Giorgio Mulè. «Nella proposta di direttiva, ora all'esame del Parlamento europeo, sono presenti norme che dispongono interventi obbligatori volti a ridurre drasticamente le prestazioni energetiche degli edifici secondo una tempistica molto serrata» si legge nella mozione. Le proposte non attribuiscono agli Stati Membri «la flessibilità necessaria per adattare tali prescrizioni al contesto nazionale. Se la proposta di direttiva non dovesse essere modificata, si stima che dovranno essere ristrutturati in Italia oltre 9 milioni di edifici. Ciò è un obiettivo del tutto irrealistico e rappresenterebbe un rischio per i proprietari e per il valore dei loro immobili con effetti devastanti anche sul settore creditizio che su tale valore fonda le sue garanzie».

L'idea di fondo è che non si possono chiudere gli occhi rispetto alla peculiarità italiana.
«L'Italia è molto più penalizzata: è un Paese a proprietà immobiliare diffusa, sia per la tradizionale predisposizione ad abitare in una casa di proprietà, sia per la forte spinta ad investire in altri immobili i frutti del proprio lavoro. Il patrimonio edilizio italiano è in grande parte collocato in contesti peculiari dal punto di vista della conformazione del territorio, come borghi o centri storici. In Italia vi è una rilevantissima quota di edifici caratterizzati da una proprietà condominiale».

Ci sono altri aspetti che non vanno sottovalutati. La direttiva, spiegano gli azzurri, «potrebbe avere effetti negativi anche sugli affitti» con aumenti dei canoni e problemi di gestione in tutti i casi in cui i lavori renderebbero necessario accedere alle singole unità immobiliari o addirittura lasciarle libere. La richiesta di Forza Italia è dunque quella di chiedere al governo un pieno impegno «a far valere in sede europea la peculiarità dell'Italia».
L'esecutivo è pronto a muoversi in questa direzione.

Raffaele Fitto, rispondendo al leghista Stefano Candiani durante il question time, promette che il governo in Europa «porrà in essere tutte le iniziative necessarie» perché il testo finale della direttiva sulle Case Green contenga previsioni «compatibili con il patrimonio edilizio italiano e che consentano una sua graduale riqualificazione, contribuendo a incrementarne il valore, anche esentando determinate categorie di immobili». Un braccio di ferro che, soprattutto con i Paesi del Nord Europa, si preannuncia decisamente aspro e parecchio impegnativo.

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