Il governo toglie la scorta degli 007 a Renzi, Prodi, Monti, D’Alema e Gentiloni

Per gli ex premier resterà esclusivamente il dispositivo predisposto e curato dal ministro dell'Interno. Ira di Renzi: "Rinuncerò anche alla scorta del Viminale"

Il governo toglie la scorta degli 007 a Renzi, Prodi, Monti, D’Alema e Gentiloni
00:00 00:00

Dal 2026 via la scorta dei Servizi segreti agli ex premier per i quali resterà esclusivamente il dispositivo predisposto e curato dal ministro dell'Interno. Lo anticipa la versione online de Il Foglio che pubblica la fotografia della lettera con cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (autorità delegata agli 007) dispone la stretta. Stretta che - scrive il quotidiano - coinvolge "una serie di ex presidenti del Consiglio: Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, Mario Monti, Romano Prodi e Massimo D'Alema. C'è anche chi - precisa ancora Il Foglio riferendosi a Mario Draghi e Giuseppe Conte - non beneficia della scorta mista, ma ha solo quella gestita dal Viminale".

La decisione sarebbe stata motivata da Mantovano "come un atto dovuto, come l'applicazione di una circolare emanata dal governo Conte due". La lettera del sottosegretario invita dunque "gli ex premier interessati dal doppio dispositivo differenziato a prendere contatti con il ministero dell'Interno, ai fini dell'attivazione delle previste procedure di legge per l'assegnazione del servizio di protezione".

La notizia ha scatenato l'ira di Matteo Renzi che ha attaccato Mantovano.

"In data 15 aprile 2025 ho ricevuto una lettera riservata dal sottosegretario Mantovano. Conservo l'originale sulla mia scrivania. In data odierna ho risposto al sottosegretario anticipando via messaggio la mia missiva. Tre ore più tardi il sito de Il Foglio ha pubblicato la lettera di Mantovano mostrando l'immagine, da cui si evince chiaramente che solo Palazzo Chigi può aver passato la velina, perché nella mia copia non c'è il timbro azzurro simbolo del protocollo del sottosegretario. Cosa significa tutto questo? Mantovano usa le veline informando le redazioni senza rispettare le regole di riservatezza e rendendo pubblica corrispondenza in teoria privata. La sicurezza del Paese è nelle mani di un signore che si diverte a veicolare veline ai giornali anche su argomenti delicatissimi come la scorta delle figure istituzionali di questo Paese. È una cosa gravissima che era già accaduta con il procuratore di Roma Lovoi.

Rimango allibito dalla superficialità con cui si gestiscono informazioni così riservate e ritengo l'atteggiamento di Mantovano pericoloso, superficiale, incomprensibile". L'ex premier ha poi annunciato "formalmente e inderogabilmente" che rinuncerà anche alla scorta del Viminale.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica