"In Italia c'è chi getta benzina sul fuoco": la lezione di Crosetto ai pro-Hamas

Allarme terrorismo, il monito del ministro della Difesa: "Rischi da lupi impazziti, noi abbiamo molti luoghi simbolici"

Il ministro della Difesa Guido Crosetto
Il ministro della Difesa Guido Crosetto
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"Ci sono alcune persone che in Italia da sempre hanno fiancheggiato qualunque organizzazione, anche terroristica, che fosse contro Israele", così il ministro Guido Crosetto ai microfoni di Dritto e rovescio. Il titolare della Difesa ha spiegato che non si tratta di un fattore italiano ma ideologico, c'è una parte del nostro Paese che da sempre è contro Israele e per cui oggi si trova al fianco di Hamas: "Non è una novità, il problema è che ci sono momenti in cui servirebbe buttare acqua sul fuoco e c'é troppa gente che continua a buttare benzina sul fuoco senza capire che poi l'incendio arriva anche a casa tua".

Crosetto si è poi soffermato sull'immigrazione e ha rimarcato che quando arrivano decine di migliaia di persone da Paesi dove l'integralismo è ancora molto forte, che alcune di queste siano terroristi fa parte della statistica. Ma c'è un tema ancora più grande secondo il ministro: "È la capacità di persone che non sono partiti da terroristi di trasformarsi in terroristi quando pensano che si stia combattendo una guerra santa". Poi, ha aggiunto, ci sono quelli che diventano terroristi perché il corso degli eventi: "Non mettono la bomba ma magari si armano di un coltello da cucina".

L'invito è quello di distinguere Hamas dal popolo palestinese: "Ieri, nella vicenda dell'ospedale, siamo partiti da 500 morti e oggi siamo arrivati a 30, 40; ieri siamo partiti da un sicuro razzo lanciato da Israele, oggi siamo probabilmente arrivati a una bomba caduta di quelle che partono per attaccare Israele. Ogni giorno siamo di fronte a bombardamenti di informazioni che hanno l'obiettivo di incendiare gli animi di persone che normalmente non sono guerrieri. Qualcuno sta cercando di mettere l'intera popolazione islamica e araba contro Israele e l'occidente".

Va combattuta la mentalità dei terroristi che non hanno niente da perdere, per nulla interessati a migliorare le condizioni di vita del popolo palestinese ma con l'unico scopo di distruggere Israele. Per questo motivo l'Italia si è mossa per dire a Tel Aviv di comprendere il dolore e la necessità di una reazione forte senza superare la linea: "Portare buonsenso in un momento così è veramente difficile ma non ho mai visto la comunità internazionale sforzarsi in questo modo". La visita di Joe Biden rientra in questa ottica, perchè chiama in causa anche i Paesi Arabi: "Ce ne sono alcuni che mai sono stati amici di Israele che si stanno impegnando in prima persona per cercare di liberare gli ostaggi israeliani. Lo stanno facendo perché cercano di dare un segnale di distensione che non porti Israele a fare una reazione via terra troppo dura e in quel modo infiammare ulteriormente le piazze arabe".

Crosetto si è anche soffermato sul livello di sicurezza in Italia e ha evidenziato che i servizi e le forze di polizia sono tra le migliori al mondo e dunque in grado di monitorare quasi tutte le persone che possano aver avuto un passato o un presente di affiliazione. La principale preoccupazione è legata al possibile lupo impazzito: "La persona che non ha mai dato segnali e decide di fare un gesto eclatante, magari fomentato da alcune immagini su internet".

Bisogna essere all'erta, il suo monito: "Anche perché abbiamo molti luoghi simbolici e questo rende più facile una azione che abbia valenza, che diventi virale. Ma ho molta fiducia nei servizi di sicurezza e nelle forze dell'ordine".

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