Premio Strega, il ministro Giuli: "Ecco perché non sarò alla finale. Sono diventato un nemico"

Il ministro andrà a Berlino "alla ricerca di fondi europei per la cultura" e non al premio Strega

Premio Strega, il ministro Giuli: "Ecco perché non sarò alla finale. Sono diventato un nemico"
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Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, quest'anno non sarà alla finale del Premio Strega. Lo ha rivelato lui stesso rispondendo ai cronisti in Transatlantico a margine del Question Time. "Vado a Berlino, ripiego su Berlino. A me risulta che in genere gli 'amici della domenica' ricevano i libri relativi al premio Strega, li leggano - come io ho fatto quando ero considerato tale - e poi diano il loro voto", ha detto il ministro ai giornalisti, giocando sulla genesi del premio. "Registro il fatto che io sono invitato alla serata del premio Strega, sono stati carinissimi, però non ho ricevuto nessun contatto e nessun libro. È un po' curioso che uno debba andare alla serata del premio Strega non avendo ricevuto i libri", ha sottolineato ancora il ministro.

Quindi ha voluto scherzare: "Di fronte a questo la battuta, perché è una battuta, è: si vede che mi considerano un 'nemico della domenica'. Mi dedico alla ricerca di fondi europei per la cultura andando a parlare con il mio omologo tedesco in Germania". Giuli ha poi aggiunto di non essere un giurato, "non ho titolo di giurato. Non ho più alcun titolo evidentemente, però questo dovreste chiederlo alla fondazione Bellonci. Poi magari me li compro per il piacere di leggerli i libri, perché il piacere di leggerli ce l'ho io. Fino all'anno scorso li avevo ricevuti. Pazienza, me li compro non è un problema". Quindi, ha strappato un sorriso ai cronisti: "La serata del Premio Strega sarà bella lo stesso. Magari un po' meno divertente, senza Geppi Cucciari e Alessandro Giuli".

Il direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi, ha replicato a stretto giro alle affermazioni del ministro, sostenendo che i rapporti con lui "sono sempre stati amichevoli, ci siamo salutati cordialmente in occasione dell'ultimo Salone del Libro di Torino. Non gli abbiamo inviato i libri del premio perché chiediamo agli editori di spedirli unicamente alla giuria dello Strega, da cui si è dimesso il giorno stesso della sua nomina al ministero della Cultura".

Forse, per un gesto di cortesia, sarebbe opportuno inviare copie di conoscenza anche al ministro della Cultura, invitato come tale, per metterlo nella condizione di offrire un suo parere, non da giurato, se gli dovesse essere chiesto.

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