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"Tutelare identità storico-culturali alla base dell’Europa". Sangiuliano indica la strada

Il ministro della Cultura al termine del vertice europeo di Caceres: "Le istituzioni culturali europee devono promuovere la creatività contemporanea"

"Tutelare identità storico-culturali alla base dell’Europa". Sangiuliano indica la strada

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Sangiuliano indica la strada: "Tutelare identità storico-culturali alla base dell’Europa"

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“Più siamo forti e consapevoli della nostra identità storico-culturale, delle nostre radici, meglio sapremo aprirci al dialogo con gli altri”: così il ministro Gennaro Sangiuliano concludendo il suo intervento alla riunione dei Ministri della Cultura dell’Unione europea, convocata a Caceres dalla presidenza spagnola. Il titolare della Cultura ha preso parte al vertice dedicato al tema della cultura come bene pubblico globale e ha citato il filosofo e saggista Ortega y Gasset, secondo cui, nel modernizzare la società e la cultura, si deve tener conto dell’esperienza storica e dell’identità nazionale di ciascun popolo.

“È’ necessario che l’Unione tuteli e promuova le lingue e le tradizioni europee, il patrimonio materiale e immateriale, in definitiva i valori e gli ideali europei”, ha proseguito Sangiuliano. Il ministro della Cultura ha poi rimarcato come l'Unione europea debba sostenere l'Ucraina nella difesa del suo patrimonio culturale dall'invasione russa, che è anche una“guerra culturale”. “Forti della propria identità, le istituzioni culturali europee devono promuovere la creatività contemporanea”, ha sottolineato Sangiuliano che ha colto l'occasione per illustrare i progetti della “Capitale italiana dell’Arte Contemporanea” e della “Capitale del Libro” e gli altri programmi sviluppati dal Ministero della Cultura per sostenere le industrie culturali italiane.

Nel corso della riunione odierna, Sangiuliano e i colleghi europei hanno approvato la "Dichiarazione di Caceres". Il documento comprende l’impegno unanime dei 27 Stati membri “affinché la cultura sia ormai considerata un bene pubblico essenziale e un bene pubblico globale al più alto livello politico”. "La cultura rafforza l'Unione europea", le parole del ministro spagnolo Miquel Iceta: "Vogliamo che la cultura abbia la massima considerazione possibile a livello regionale e statale, così come nelle politiche dell'Ue". Iceta ha aggiunto che “la cultura è fondamentale per costruire società e cittadinanze migliori e per salvaguardare le nostre democrazie”.

Da Cáceres, città Patrimonio dell’Umanità, il Consiglio dell’Unione Europea ha suggellato l’impegno comune a “lavorare affinché la cultura sia un elemento cruciale delle politiche a favore di società pacifiche, giuste ed egualitarie”. Nel testo c’è l’obiettivo di “lavorare affinché la cultura sia riconosciuta di per sé come un nuovo obiettivo di sviluppo sostenibile”.

La Commissione Europea, infatti, ha sottolineato l’importante dimensione culturale dello sviluppo sostenibile, impegnandosi a utilizzarla per contribuire all’attuazione dell’Agenda 2030.

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