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"La giustizia va riformata". Pieno sostegno di Berlusconi a Nordio

L'ex premier appoggia con convinzione il progetto di Nordio sulla giustizia: "Le nostre riforme non sono contro i magistrati, sono per i cittadini"

"La giustizia va riformata". Pieno sostegno di Berlusconi a Nordio

Con un video condiviso su tutti i suoi profili social, Silvio Berlusconi ha espresso la propria totale fiducia e il proprio appoggio al ministro della Giustizia Carlo Nordio, in questi giorni attaccato da più fronti sul tema delle intercettazioni. "Dopo molto tempo, l'Italia ha un ministro della Giustizia di cultura liberale e garantista, una cultura profondamente affine alla nostra. Questa è una buona notizia per il Paese, per il governo, per tutti gli italiani, di tutte le parti politiche", ha esordito il Cavaliere nel suo intervento.

Quindi, l'ex presidente del Consiglio ha aggiunto: "Noi di Forza Italia sosterremo l'azione del ministro Nordio con assoluta convinzione. La giustizia italiana ha bisogno urgente di essere riformata e il nostro ministro ha dimostrato di voler lavorare seriamente per questo obiettivo". La riforma della Giustizia che questo governo intende condurre in porto entro i 5 anni di legislatura e sulla quale il ministro Carlo Nordio sta già lavorando con convinzione e con dedizione, verrà organizzata affinché "renda più efficiente il sistema, assolutamente più rapidi i tempi dei processi, come ci chiede anche l'Europa". Ma negli intenti dell'esecutivo, questa sarà anche una riforma "che allarghi e consolidi le garanzie per tutti i cittadini".

Per spegnere ogni polemica, Silvio Berlusconi ha ribadito: "Il nostro obiettivo non è certo un conflitto fra politica e magistratura. Le nostre riforme non sono contro i magistrati, sono per i cittadini". Le parole del Cavaliere, chiare e precise, sottolineano ancora una volta l'orientamento del governo ma il leader di Forza Italia non si nasconde nel rilevare che esistono delle criticità importanti negli ambienti giudiziari, dove la politica è ormai radicata. Infatti, come ha sottolineato Silvio Berlusconi, queste riforme "incontrano l'ostilità di alcuni settori politicizzati della magistratura. Alcuni di questi magistrati sono passati direttamente dai loro uffici giudiziari alle aule del Parlamento, nelle file dei Cinque Stelle".

Ed è ovvio che questo incida ma, soprattutto, "dimostra quanto poco quei magistrati potessero essere imparziali. Altri loro colleghi e amici sono rimasti nelle correnti di sinistra dell'ordine giudiziario". Ma questi sono singoli elementi inseriti in un tessuto ben più ampio, come spiega lo stesso Cavaliere, ribadendo la totale fiducia che Forza Italia e il centrodestra ripongono nella magistratura: "Noi sappiamo che la gran parte della magistratura è sana, è corretta, svolge il suo compito con imparzialità e con profondo senso dello Stato. Noi vogliamo valorizzare la professionalità dei magistrati seri, quelli che fanno le inchieste senza calpestare la dignità e la libertà dei cittadini, quelli che giudicano senza essere condizionati da preclusioni ideologiche o da calcoli di carriera".

In questo contesto così diviso e frazionato dalle correnti, Silvio Berlusconi ha rimarcato che "la polemica sull'uso delle intercettazioni, dei sistemi più invasivi, come i virus informatici, è il più tipico esempio della differenza fra la nostra visione liberale della giustizia e quella dei giustizialisti illiberali". Senza negare che le intercettazioni siano fondamentali in alcuni ambiti e, quindi, sostenendole in determinate attività di indagine dove non possono assolutamente essere sostituite con altri sistemi, e rimarcando la volontà del governo di volerle mantenere per le indagini di mafia o di terrorismo, Silvio Berlusconi ha fatto dei distinguo. Infatti, ha spiegato che "quella che invece ci ripugna, quella che combatteremo sempre con tutte le nostre forze, è l'idea che tutti gli italiani possano essere trattati come sospetti mafiosi o sospetti terroristi. È l'idea che la libertà, la privacy, l'intimità di ciascuno di noi, delle nostre case, delle nostre conversazioni, possa essere violata con la massima facilità".

Tutto questo, ha ricordato il Cavaliere, viene fatto in Cina "dove un sistema capillare e sofisticato di controlli, basato sul riconoscimento facciale e quello vocale, serve per reprimere il dissenso delle minoranze religiose". Questo modello di società è quanto di più lontano ci sia dal modello liberale sostenuto da Forza Italia fin dalla sua nascita ed è quello contro il quale il Cavaliere combatte fin dalla sua discesa in campo. "Per questo sosterremo con convinzione le proposte sulla giustizia annunciate dal ministro Nordio, che trovano un significativo consenso anche oltre il perimetro della maggioranza", ha spiegato Silvio Berlusconi. Il Cavaliere ha concluso: "Lo stato di diritto e la libertà dei cittadini sono grandi temi sui quali non ci si dovrebbe dividere. Sui quali maggioranza e opposizione, politica e magistratura dovrebbero lavorare insieme.

Noi siamo pronti a farlo".

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