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Taglio del cuneo in due fasce e pensioni rivalutate al 90%: ecco i 91 articoli della manovra

Aumenti in busta paga, riduzione delle tasse, bonus asilo nido, taglio del canone Rai e aiuti per le famiglie in difficoltà: cosa prevede la bozza della Legge di Bilancio

Taglio del cuneo in due fasce e pensioni rivalutate al 90%: ecco i 91 articoli della manovra

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Una manovra da circa 24 miliardi di euro che concentra le risorse sulle grandi priorità stabilite dal governo guidato da Giorgia Meloni. La rotta tracciata dall'esecutivo è stata chiara fin da subito: porre la parola fine alla stagione passata dello sperpero di denaro, dando invece spazio agli interventi di natura politica per andare incontro alle reali esigenze degli italiani. La Legge di Bilancio è salita a 91 articoli: nella prima bozza sono contenute la conferma del taglio del cuneo fiscale, la riduzione delle tasse, il taglio del canone Rai, la rivalutazione delle pensioni e in generale tutti i macro-capitoli relativi a famiglia, sanità, Pubblica amministrazione e revisione della spesa. Sullo sfondo vi è un tesoretto da 200 milioni di euro in due anni che potrebbe essere usato per finanziare le modifiche approvate nel corso dell'esame parlamentare.

Il taglio del cuneo fiscale

Sono circa 10 i miliardi di euro destinati al rinnovo del taglio del cuneo fiscale-contributivo per tutto il 2024. Dunque viene confermato lo sgravio contributivo che passa dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro. Una misura a cui viene affiancata la riforma delle aliquote Irpef che prevede l'accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l'anno. Dal governo fanno notare che l'applicazione della riduzione del cuneo contributivo e la nuova aliquota Irpef aumenterà la busta paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui.

La rivalutazione delle pensioni

La prima bozza della manovra parla anche della rivalutazione delle pensioni. Viene riconosciuta nella misura del 100% per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo Inps. La nuova indicizzazione sale dall'85% al 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000-2.500 euro circa); si va verso l'ok al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47% per quelli tra 6 e 8 volte; al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Invece per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo si dovrebbe imboccare la strada della riduzione dal 32% al 22%.

Quota 104, Opzione donna e Ape sociale

Si va verso Quota 104 per la pensione anticipata con almeno 63 anni di età e 41 anni di contributi, ma con una riduzione dell'importo relativo alla quota retributiva legato all'età di uscita. Le donne lavoratrici che hanno raggiunto almeno 35 anni di contributi entro il 2023 potranno accedere alla pensione con Opzione donna purché abbiano compiuto 61 anni, requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due; restano le restrizioni previste nel 2023. Fino al 31 dicembre dicembre 2024 si potrà usufruire dell'Ape sociale: allo strumento di anticipo pensionistico potranno accedere (con almeno 63 anni e cinque mesi) i disoccupati, le persone con invalidità almeno del 74%, i lavoratori impegnati in attività gravose e i lavoratori che assistono persone con handicap in situazione di gravità.

Lo sgravio per le lavoratrici madri

Stando a quanto riferito dall'Ansa, tra le altre cose è contenuto uno sgravio contributivo al 100% (che comunque ha un tetto massimo di 3.000 euro annui), senza limiti di reddito, a favore di tutte le lavoratrici madri a esclusione del lavoro domestico. Lo sconto sui contributi verrà applicato in base al numero dei figli: per le mamme con due figli ha una durata fino ai 10 anni del bimbo più piccolo; chi ne ha tre potrà beneficiare di uno sconto sui contributi più a lungo, ovvero fino ai 18 anni del figlio più piccolo. Inoltre l'incremento del bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati (elevato a 2.100 euro) dovrebbe essere destinato ai secondi figli nati dall'1 gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40.000 euro.

Il taglio del canone Rai

Viene confermato pure il taglio del canone Rai. Per l'anno 2024 il canone di abbonamento alla televisione per uso privato cala da 90 euro a 70 euro. Il documento specifica che è riconosciuto alla società un contributo pari a 430 milioni di euro per il prossimo anno. Un mossa nell'ottica non solo del miglioramento della qualità del servizio pubblico, ma anche dell'ammodernamento, sviluppo e gestione infrastrutturale delle reti e delle piattaforme distributive.

Tampon tax al 10%, stop a sugar e plastic tax

Passeranno tra i soggetti all'Iva al 10% i prodotti per l'infanzia e la cosiddetta tampon tax: si tratta di latte in polvere, preparazioni per l'alimentazione dei bimbi oltre che assorbenti e coppette mestruali. Allo stesso tempo sugar e plastic tax vengono congelate per altri sei mesi: le due imposte dovrebbero così scattare dall'1 luglio 2014, ma non sono da escludere ulteriori interventi per scongiurarne l'entrata in vigore.

Mutui prima casa e bonus elettrico

Le agevolazioni per i mutui prima casa a favore dei giovani under 36 vengono prorogate fino al 31 dicembre 2024; al Fondo di garanzia per la prima casa sono assegnati ulteriori 282 milioni per il prossimo anno. Un altro elemento importante è rappresentato dal contributo straordinario ai titolari di bonus sociale elettrico, che verrà riconosciuto anche per il trimestre gennaio-marzo 2024; a tal proposito è stata autorizzata una spesa massima di 400 milioni di euro.

La carta Dedicata a te

Arrivano nuove risorse per Dedicata a te, la carta destinata all'acquisito di beni alimentari di prima necessità per chi ha un Isee pari o inferiore a 15.000 euro: il fondo nato con la scorsa Legge di Bilancio viene dunque rifinanziato nel 2024 con 600 milioni di euro. Inoltre, considerando il permanere di condizioni di disagio sociale ed economico, è stato incrementato di 15 milioni di euro il Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti.

Le tasse su sigarette e tabacco

Le sigarette tradizionali saranno interessati da un aumento di circa 10 centesimi a pacchetto. Per il trinciato invece si stima un impatto di una 30ina di centesimi per busta. La tassazione del tabacco riscaldato dovrebbe essere confermato nel 2024 e nel 2025 per poi essere incrementato di un ulteriore punto percentuale nel 2026. Non solo: una logica di tassazione pluriennale sarà adottata per le e-cig, con aumenti dell'1% l'anno per il 2025 e il 2026 per i liquidi sia con nicotina che senza.

La cedolare secca per gli affitti brevi

Cambia il regime fiscale degli affitti brevi: nella bozza è previsto l'aumento della cedolare secca che passa così dal 21% al 26%.

L'imposta sostitutiva, per le locazioni brevi e sulle plusvalenze in caso di cessione a titolo oneroso di beni immobili, si dovrebbe applicare ai redditi di chi affitta gli immobili sia agli intermediari che incassano i canoni.

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