Webber killer e rabbioso vince e la RedBull giura che farà chiarezza con lui visto quanto ce l’ha per i favori di cui gode Vettel. Hamilton folle e meraviglioso lo segue. Rosberg li accompagna mentre indica al compagno Schumi la via del ritiro bis. Vettel finisce per margherite causa Hamilton ma limita i danni. Massa fa lo stesso causa Alonso ma non limita i danni. E Alonso? Lui fa disastri, compreso il taglio di chicane per passare Kubica che scatena il casino. Il processo è aperto. Ma i veri disastri li combinano i giudici della F1. Di nuovo, due settimane dopo, ai danni della Ferrari. Una Rossa che alla manifesta furia urbi et orbi di Valencia preferisce un diplomatico denti stretti o quasi. Fernando dirà: «No comment, loro sono i nostri arbitri, la squadra ha agito in maniera corretta ma l’ordine di restituire la posizione è arrivato quando avevo già superato un altro pilota e, nel frattempo, Kubica stava vistosamente rallentando per ritirarsi. Poi la penalità ha coinciso con la safety-car (fantozziana la sequenza: al 17° il taglio di chicane, al 27° il drive through inflitto, al 28° la safety car per pezzi in pista, ndr) e così, invece di perdere un paio di posizioni, ne ho perse una dozzina. Nonostante la partenza difficile, sono convinto che sarei riuscito a finire 3°... Compromessa la lotta per il titolo? No, io sono qui per questo e stiamo crescendo gara dopo gara... Sento che vinceremo il mondiale».
La verità? I toni pacati sono figli della lezione valenciana: la Fia di Todt non ama accuse urlate e, a quanto pare, direttore di gara e commissari si sentono ancora legittimati a far quel che vogliono (il drive through con Kubica già ritirato e dopo che la Ferrari aveva a
lungo chiesto che fare, sa di barzelletta o di sospetti grandi). Diciamolo: l’unico alleato della Rossa, a oggi, è il nuovo punteggio. Fate due conti: con 9 Gp e 25 punti a vittoria, Alonso resta in corsa. Fia permettendo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.