
L'obiettivo è garantire continuità e stabilità al Gran Premio di Formula 1 di Monza, l'unico Gp rimasto in Italia dopo l'esclusione dal calendario di Imola. Ma per farlo «è indispensabile che si rinnovi la concessione e si preveda un periodo almeno fino al 2050» soprattutto per «attirare investimenti anche privati e sviluppare nuovi servizi» dice il governatore Attilio Fontana che ieri ha partecipato a un incontro con il Cile nella sede di Assolombarda per discutere, tra le altre cose, di infrastrutture e problemi legati all'estrazione di minerali. La giunta regionale ha approvato la delibera sulla convenzione per il Gran Premio, il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza ha affidato in concessione ad Aci le aree dell'Autodromo fino al 31 dicembre 2028, ma il contratto di Aci con gli organizzatori del Gp scade nel 2031. E visto che Aci entro la fine del 2026, anno in cui dovranno anche essere realizzati dei lavori sull'hospitality e nella nuova tribuna, dovrà confermare la possibilità di svolgere la gara nel tempio della velocità anche dopo il 2028, è indispensabile secondo Fontana «procedere con la nuova concessione tra Consorzio e Aci» per portare a termine tutti gli investimenti. Il governatore si rivolge al sindaco di Monza Paolo Pilotto: «Il Comune, nonostante a parole si dichiari disponibile, a oggi non ha ancora avanzato proposte oggetto di confronto. Speriamo di avere a breve una risposta positiva». Pilotto, dal canto suo, assicura che il Comune «sta onorando i patti e il lavoro è già avviato» con l'obiettivo di dare «stabilità alla federazione che organizza il Gran Premio» e di trovare una formula che consenta di superare il gap temporale tra la scadenza al 2028 della convenzione tra Aci e Consorzio Villa Reale e Parco e il contratto già siglato fino al 2031 tra Aci e gli organizzatori di Formula One Group.
Sempre sull'asse Milano-Monza Fontana, anche in vista dell'incontro al Mit di fine mese con i Comuni interessati, fa sapere che per il prolungamento della M5 la Regione non metterà di tasca sua «ulteriori risorse» rispetto a quelle già versate: «Abbiamo già fatto una parte importante. Comunque ascolteremo, vedremo e cercheremo di capire».
Netto, invece, il giudizio sulla petizione che punta a escludere la bandiera israeliana dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del prossimo anno: «Chi vuole mettere le mani sui Giochi per motivi politici dimostra di non avere capito né i valori dello sport né i valori delle Olimpiadi e di essere limitato». Insomma, «queste - conclude Fontana - sono valutazioni fuori luogo».