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Gp Turchia, marcia trionfale della Brawn

L'inglese Button continua a vincere: sesto trionfo stagionale. A Istanbul precede le due Red Bull di Webber e Vettel. Quarto posto per Jarno Trulli. Ancora indietro le Ferrari, è delusione: sesto Massa, Raikkonen nono 

Gp Turchia, marcia 
trionfale della Brawn

Istanbul - L’inglese Jenson Button (BrawnGp) ha vinto il Gran Premio di Turchia, settimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 disputato sul circuito Istanbul Park. Prosegue così l’incontrastato dominio di Button, alla sesta vittoria stagionale e sempre più lanciato verso il titolo iridato, e della Brawn che continua la sua marcia trionfale nel mondiale. L’inglese ha preceduto le due Red Bull-Renault, con l’australiano Mark Webber secondo a 6''7 e il tedesco Sebastian Vettel terzo a 7''4 e sul gradino più basso del podio.

L'errore di Vettel Partito dalla pole Vettel ha ceduto il comando della gara a Button dopo pochi giri per un errore, quindi ha optato per una tattica da tre soste che gli è costata anche il secondo posto, a vantaggio del compagno di squadra, per un’occasione così sciupata.

Quarto Trulli Ai piedi del podio, quarto a 27''8 ha quindi chiuso Jarno Trulli (Toyota), quinto posto a 31''5 poi per il tedesco Nico Rosberg (Williams) e sesto posto a 39''9 per la prima ed unica Ferrari finita a punti, quella del brasiliano Felipe Massa. Settimo posto a 46''2 per il polacco Robert Kubica (Bmw-Sauber), a punti per la prima volta in stagione, e ottavo posto a 46''9 per il tedesco Timo Glock (Toyota). Nono posto a 50''2 e fuori dalla zona punti l’altra rossa del finlandese Kimi Raikkonen, finito appena davanti allo spagnolo Fernando Alonso, decimo a 1’02''4.

Male le McLaren Peggio ancora della Ferrari hanno fatto le due McLaren-Mercedes, con l’inglese campione del mondo in carica Lewis Hamilton tredeicesimo a 1’20''4 e il finlandese Heikki Kovalainen quattordicesimo a un giro.

La classifica Button guida ora il Mondiale piloti a quota 61 punti, 26 di vantaggio sul compagno di squadra il brasiliano Rubens Barichello, oggi costretto al ritiro (il primo stagionale della BrawnGp) a dieci giri dal termine, protagonista di un avvio di gara disastroso: piantato sulla griglia allo spegnimento del semaforo, Barrichello è precipitato prima a centro gruppo e poi ancora più in fondo, dopo un contatto con il finlandese Heikki Kovalainen (McLaren-Mercedes) ed un altro con il tedesco Adrian Sutil (Force India), è dovuto tornare al box per sostituire l’ala anteriore, con una gara ormai compromessa. Vettel, l’unico pilota in stagione ad essere riuscito a spezzare il dominio di Button vincendo in Cina, si è invece portato a quota 29, a -6 dallo stesso Barrichello e a -32 da Button. Webber è quarto a quota 27,5, seguito da Trulli (19,5). La Brawn domina ovviamente anche la classifica costruttori con 96 punti, con la Red Bull che insegue a quota 56,5. La Ferrari è a quota 20 (11 punti sono di Massa e 9 di Raikkonen).

Button: "Brawn scandalosamente perfetta" Jenson Button definisce così la Brawn Gp. Scandalosamente, oltraggiosamente perfetta, la macchina concepita dallo staff diretto da Ross Brawn, l’ex stratega della Benetton e della Ferrari e ora testa pensante della scuderia britannica motorizzata Mercedes e nata dalle ceneri della Honda. Definizione geniale e calzante per un capolavoro tecnico: di questo passo, Button riporta in Gran Bretagna il titolo piloti in fretta e furia. Anche se si usasse il sistema a medaglie, con altre tre vittorie sarebbe già iridato. Quella parola l’ha gridata dall’abitacolo via radio al box. E in effetti anche la sua vittoria,in Turchia, è stata"outrageous": "Sì, l’ho sentita oggi come la migliore macchina che ho potuto guidare quest’anno. Siamo stati velocissimi in altre occasioni eppure la macchina non era proprio vestita attorno al mio stile. Ma oggi è stata immensa. Lo è stata davvero. Devo gridare un gigantesco grazie a ciascuno del team. Continua a crescere, a migliorare. Non so se questo circuito sia più adatto alla macchina di altri. Penso che sia dovuto alla quantità di gomma che c’è sull’asfalto. Forse ha aiutato davvero la mia Brawn Gp. Che ripeto è stata fantastica. Avrei voluto avere tutti i ragazzi della scuderia sul podio. C’era uno dei miei ingegneri ma tutti se lo sarebbero meritati perchè hanno fatto un grandissimo lavoro".

Ferrari, passo indietro "Tre punti non sono buoni punti". Felipe Massa non riesce ad accontentarsi di un sesto posto nella gara che lo ha visto dominatore assoluto delle ultime tre edizioni. "Certamente ci aspettavamo di più da questo weekend - premette Stefano Domenicali - dopo quello che avevamo visto fino a sabato mattina, quando il livello di competitività era piuttosto buono. Dobbiamo capire perchè la prestazione della macchina si è evoluta negativamente nei tre giorni. Il passo di gara non era all’altezza non solo dei migliori, ma anche delle altre squadre". Già, è successo proprio questo: fino a sabato mattina la F60 aveva buon rendimento sul giro secco e ottimo passo da gara. In qualifica è cambiato tutto. E il calo è emerso anche durante il Gp turco. Mai in condizioni di battersi: "Dopo il via eravamo sesti e noni, siamo arrivati in fondo sesti e noni. Mi sembra che ciò spieghi tutto", sintetizza Domenicali. "È stata una giornata molto difficile - spiega Massa - e dobbiamo accettare il fatto che il sesto posto oggi era il massimo che potevamo ottenere. Il passo di gara non era quello che ci aspettavamo. E anche la Toyota è andata meglio di noi. Eppure le premesse erano buone. E invece è cambiato tutto. Dobbiamo capire perché". "Non è stata certamente la gara che ci aspettavamo o che volevamo fare - dice invece Raikkonen - Il primo giro è stato decisivo, in negativo, per me. Ho avuto un contatto con Alonso, ho danneggiato l’alettone toccando la ruota posteriore della Renault e ho perso aderenza, oltre che posizioni preziose. Al pit stop ho cambiato musetto e la situazione è migliorata. Ma non si poteva più recuperare, semplicemente perchè non siamo abbastanza veloci. Siamo migliorati molto in queste settimane, ma non siamo ancora all’altezza dei migliori, soprattutto in circuiti come questo. Forse è stato il caldo, forse l’asfalto è cambiato. Ma in generale, quando parti male, è difficile recuperare, anche perchè gli altri nel frattempo non stanno fermi. Ma non dobbiamo reagire negativamente dopo un weekend come questo ma restare concentrati e credere nelle nostre possibilità: sono sicuro che presto torneremo a lottare per i primi posti.

Non sarà facile ma ho fiducia in questa squadra".

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