Gradoli Tolta la figlia a Paolo Esposito

IL GIALLO Lunedì prossimo il riesame sulla richiesta di scarcerazione. Nella villetta trovate altre tracce di sangue

Gradoli Tolta la figlia a Paolo Esposito

Giallo di Gradoli. Tolta la patria potestà della piccola Erika a Paolo Esposito, 39 anni, presunto duplice omicida di Tatiana Ceoban, 36 anni, e della figlia Elena, 13 anni. La decisione, ieri, del tribunale dei minori di Roma. Un “atto dovuto” visto che la madre della bimba è scomparsa dal 30 maggio scorso e il papà si trova in carcere. Per ora la bambina di 6 anni è stata affidata al sindaco della cittadina viterbese, Luigi Buzi, che nei prossimi giorni dovrà incaricare i servizi sociali della asl di Acquapendente del suo prossimo futuro. «Andrà a Viterbo oppure in una comunità di Montefiascone» dicono in Procura anche se dal primo luglio, il giorno dell’arresto dell’elettricista, Erika ha vissuto dai nonni paterni. L’11 settembre, comunque, è stata fissata l’udienza per l'affidamento definitivo della bambina. Una decisione «ingiustificata e sbalorditiva - commentano i legali di Esposito, Enrico Valentini e Mario Rosati - il provvedimento di ieri. Ci appelliamo al buon senso del sindaco perché non privi i genitori di Paolo, e viceversa, dell’affetto della nipotina facendola rinchiudere in un istituto». Lunedì, intanto, è previsto il riesame da parte del Tribunale della Libertà sul ricorso presentato contro la carcerazione di Esposito. Una storia maledetta: fonti non confermate parlano di un prossimo arresto, quello di Ala Ceoban, 24 anni, con l’accusa di concorso in omicidio.
La donna, amante di Esposito, non avrebbe fornito un alibi per le due ore della mattanza. I Ris, difatti, hanno confermato la presenza di sangue in quantità nella villetta di Cannicelle. In particolare segni di trascinamento dei corpi dall’abitazione al giardino.

A inchiodare Esposito, inoltre, l’esame degli esperti sul suo quarto pc, quello sequestrato nell'ufficio di via Piave e sul quale l’uomo si sarebbe intrattenuto con Erika fra le 18,30 e le 20,30 di quel sabato. Tutto falso, per i magistrati.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica