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Graffitari smascherati dalle macchie di vernice su giacche e pantaloni

Graffitari smascherati  dalle macchie di vernice su giacche e pantaloni

Era da poco passata l’1 e mezza, di notte, quando, in via Bobbio, angolo via Canevari, alcuni cittadini hanno notato un gruppo di giovani - dall’aspetto inconfondibile, serie: «scappati da casa» - che si dedicavano attivamente all’imbrattamento dei muri dell’istituto scolastico Firpo, già ampiamente utilizzato dai vandali come terreno di espressione dei propri deliri mentali. Immediata la segnalazione al 113 e altrettanto sollecito l’arrivo delle volanti della Questura e del Commissariato San Fruttuoso. A quel punto, è venuto fuori il coraggio dei graffitari: mimetizzati dai caschi da motociclista, gli «artisti» si sono dati alla fuga a gambe levate, separandosi in diversi gruppetti secondo i dettami della guerriglia urbana evidentemente assimilati nel corso di frequentazioni delinquenziali. E di guerriglia urbana qualcuno ha anche pensato di mettere in pratica gli insegnamenti: un tizio ha preso a sassate l’auto della polizia; altri hanno ricostituito il gruppo e, brandendo bastoni, si sono lanciati contro gli agenti. L’arrivo dei rinforzi di polizia ha convinto anche i più temerari fra gli imbrattatori a riprendere la ritirata strategica. Troppo tardi: le ricerche in zona hanno permesso di identificare sei giovani, tutti genovesi, di età fra i 20 e i 28 anni, cinque dei quali con precedenti, e due con a carico provvedimenti di Daspo (il divieto di assistere a manifestazioni sportive). Tutti denunciati per danneggiamenti aggravati in concorso.

La prova decisiva: avevano ancora vernice fresca su giacche e pantaloni. Più su giacche e pantaloni che sui muri, comunque, che non pare una gran bella dimostrazione di talento artistico, quanto di serie problematiche comportamentali.

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