Se si trattasse di unarte riconosciuta, le chiamerebbero firme, ma nel mondo semiclandestino dei graffittari i writer preferiscono chiamarle «tag» e le lasciano un po ovunque: monumenti, edifici, vagoni della metropolitana. Difficile stabilire il confine tra arte e vandalismo, ma in una città come Roma i danni superano i vantaggi, visto che ogni anno il Comune spende oltre 5 milioni di euro per ripulire le scritte da muri e mezzi pubblici. Se i writer clandestini saltassero il fosso per darsi alla legalità, sarebbe quindi un bene per tutta la città. Unutopia che ora potrebbe trasformarsi in realtà con la firma a settembre del Patto tra il Comune di Roma e lassociazione culturale di writer «Walls».
Laccordo, come ha spiegato il consigliere comunale Francesco Maria Orsi, responsabile del Progetto Decoro Urbano, mira a prevenire comportamenti illegali e distinguere tra larte dei writer e le tag degli imbrattatori, sanzionando i secondi e concedendo ai primi spazi e momenti di visibilità attraverso una serie di iniziative come lindividuazione di una serie di «muri legali» su cui esprimersi liberamente e il lancio di una School of writing dellurban art. «Nessuna iniziativa può funzionare senza il coinvolgimento del territorio. «Da spettatore a protagonista» è infatti il motto che fa da filo conduttore alloperazione per il decoro urbano avviata da questa amministrazione con numerose iniziative, dalla semplificazione delle sanzioni, alla nascita dell'Ufficio del Decoro Urbano, alla firma di questo Patto». Sulla capacità di essere «protagonisti» si basa il Patto, alla cui firma farà da cornice levento «Urban Contest Roma», dal 10 al 12 settembre al Circo Massimo. Realizzato da 21 Grammi srl con il patrocinio del Comune, levento prevede performance e momenti di confronto tra writers, Istituzioni locali e nazionali, critici e mercanti darte. Proprio al centro del Circo Massimo,verrà realizzato un finto muro lungo 60 metri sul quale tredici tra i migliori street artist italiani realizzeranno dal vivo opere che andranno allasta nella Serata di Gala del 12 settembre. Il ricavato andrà in parte al recupero di un edificio o monumento di Roma rovinato da scritte selvagge, in parte in beneficenza allAbio, Associazione per il bambino in ospedale Roma onlus.
Allinterno del Circo Massimo ci sarà anche uno spazio dove i bambini impareranno a disegnare murales, «nel rispetto della città e della legalità», ha assicurato Rocco Schiavone, responsabile del progetto, che in questa iniziativa si è posto come intermediario tra writer e Comune di Roma, «due realtà finora arroccate su posizioni diverse: la guerra allillegalità condotta dal Comune e lesigenza di spazi dei writer».
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