Dimmi come scrivi, e ti dirò se il tuo istinto è criminale. Quanti delitti o tragedie annunciate, possono essere scoperti tra le righe della scrittura di una persona. E a quante storie di cronaca nera, se il futuro assassino fosse stato studiato in tempo, avremmo evitato di assistere. Dal caso di Novi Ligure, dove una giovane Erika mostrava già a colpi di penna un suo tormento interiore, prima di esplodere e uccidere la madre e il fratellino, proprio nell'energia con cui scriveva ciò che non riusciva a comunicare a parole. Un tormento trascinato in un foglio e marcato con l'inchiostro, quasi una carta d'identità di una ragazza il cui destino poteva apparire scontato.
Almeno per i grafologi professionisti, interpreti di un linguaggio all'apparenza incomprensibile. La grafologia è una scienza esatta. Non esistono delitti perfetti, diceva Sherlock Holmes, ma solo investigatori distratti. E così è per i grafologi, dove i migliori riescono a scovare le imperfezioni che portano alla verità. A svelare i segreti di una professione che qualche giorno fa ha avuto un importante riconoscimento a livello europeo è Alberto Bravo, docente di grafologia peritale e investigativa in vari atenei, fondatore e presidente dell'Istituto Superiore di Grafologia di Roma (ISG), oltre che esperto grafologo da oltre 30 anni. Non esiste un albo professionale, fa notare Bravo, «ma l'Associazione grafologi professionisti, che proprio i primi giorni di ottobre ha ottenuto un riconoscimento a livello europeo».
È stato infatti firmato il decreto di annotazione nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate previsto dal decreto 206/2007. Per la prima volta, le associazioni professionali non regolamentate, al pari degli Ordini, hanno trovato una forte legittimazione all'interno di una legge dello stato con l'iscrizione in un registro ministeriale. E la firma del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, di concerto con il Ministro delle politiche comunitarie, ha rappresentato «un passo in avanti per la realizzazione di un sistema delle professioni duale e sinergico», come ha fatto notare Giuseppe Lupoi, presidente Colap. Dunque un riconoscimento della professionalità di chi riesce a interpretare la personalità di un individuo attraverso la sua scrittura.
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