Come Gramsci anche noi odiamo gli indifferenti

di Giannino della Frattina

Grazie. A tutti. Comunque l'abbiate pensata e in qualunque lista abbiate militato. Sì militato. Perché nel vocabolario, militare significa «partecipare attivamente a un movimento culturale, politico, etc.». Ed è di questo che andate ringraziati. «Odio gli indifferenti», ci ha insegnato Antonio Gramsci. «Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita». Ecco. Per questo diciamo grazie a tutti quelli che ieri hanno fatto l'ultimo appello in consiglio comunale. E a quelli che ci torneranno. Da partigiani. Perché il vero delitto è l'indifferenza, non l'essere di parte. Grazie allora al sindaco Giuliano Pisapia, al presidente del consiglio Basilio Rizzo, al vice Riccardo De Corato. E a tutti i consiglieri che per qualche cento euro hanno sacrificato lavoro, hobby e famiglia per passare tante ore a occuparsi della città. Della res publica. Ecco, spesso li abbiamo criticati e continueremo a criticarli.

Ma oggi diciamo loro solo un «grazie».

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