Checco Zalone ha cominciato la settimana tramortito dal successo del suo film desordio che ha incassato nel primo weekend duscita quasi tre milioni di euro, battendo il kolossal New Moon. «Oggi mi sento lunghia del mignolo di Totò», dice fiero lattore Luca Medici, 32 anni, musicista, laureato in legge, che ha scelto come nome darte lespressione barese «Che cozzalone», che vuol dire «Che gran cafone». «Sono un neofita, frasi come media per sala mi suonano male, quello che posso dire è che avevamo riempito daglio le sale per scacciare i vampiri. E poi che bello, un film con un budget allitaliana battere i numeroni americani», prosegue Zalone che non smette di ringraziare Gennaro Nunziante, il regista esordiente del suo film che lo scoprì quando muoveva i primi passi a Telenorba nel programma I Sottanòs.
«Ficarra e Picone mi hanno chiamato nei giorni scorsi per dirmi buona fortuna e augurarmi di avere successo ma di restare mille euro sotto il loro incasso! Incredibile: quei due ci hanno preso», scherza Zalone, che spiega: «Il mio è un film sincero, fatto da tanti attori veri come Giulia Michelini, Dino Abbrescia, Fabio Troiano, Ivano Marescotti. Io non sono un attore vero però mi riconosco il coraggio di un film che ha una piccola storia con un cuore comico e non si basa solo sulle gag portate in tv anche se lirriverenza del personaggio è la stessa». E aggiunge: «Debuttare al cinema è stato un rischio. Devo tutto al figlio del produttore Pietro Valsecchi che ha costretto il padre a vedere le mie performance neomelodiche su YouTube».
Checco Zalone, nato a Capurso in provincia di Bari, ci ha preso gusto e andrà avanti con il cinema: «il contratto con Valsecchi prevedeva lopzione per un secondo film e credo proprio che si farà».
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