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Gran galà per la casa della Verdi che diventa «Auditorium Cariplo»

La Verdi è come l'Alfa Romeo degli anni '70: ha una marcia in più. E per l'Orchestra dell'Auditorium è arrivato il momento di innestare la quinta. Motivo? Proprio l'Auditorium di largo Mahler, che dallo scorso 13 ottobre è proprietà della Fondazione Verdi. E che da oggi cambia nome per diventare «Auditorium Cariplo», in onore della Fondazione milanese che per prima aprì il portafoglio per finanziare nel ’93 la nascitura orchestra. Per festeggiare la novità, domani in Auditorium, alle 20, la Verdi offre un «gran galà» musicale, «dedicato ai milanesi e a tutti coloro che si sono riconosciuti in questo progetto per la città e lo hanno sostenuto anche nei momenti più difficili», dichiara con legittimo orgoglio il presidente Gianni Cervetti. Evidentemente i milanesi - e non solo - devono avere gradito, visto che il concerto sarà all'insegna del «tutto esaurito». Una bella soddisfazione, non c'è che dire, a giudicare anche dalla lista delle presenze. Ci saranno il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, il presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, i «numeri uno» di Banca Intesa San Paolo, Corrado Passera, e Bpm, Roberto Mazzotta. E (sarà un caso?) spiccano il sovrintendente della Scala Stephan Lissner e il vicepresidente Bruno Ermolli. Dalle parole del direttore generale della Verdi, Luigi Corbani, si capisce che non è un caso: «La Verdi e la sua casa che è l'Auditorium sono nati e vivono per fare e diffondere cultura musicale, a cominciare dai giovani. Questo in sintonia e - auspichiamo - sempre più in collaborazione con altri soggetti e istituzioni musicali dentro e fuori Milano. L'acquisto dell'Auditorium, grazie a un'operazione finanziaria condotta da Banca Intesa, è un nuovo punto di partenza della Verdi, che mira a due obiettivi principali: passare dagli attuali 300 soci a quota mille (gli abbonamenti stagionali sono già 5000, ndr) e incrementare l'attività all'esterno, a cominciare dalla Lombardia, per portare la musica classica anche e soprattutto nei luoghi dove abitualmente non arriva. L'acquisto dell'Auditorium - continua Corbani - è avvenuto solo con finanziamenti privati, così come il piano di rientro dal debito sarà coperto esclusivamente da fondi privati, grazie anche all'intervento di Bpm, Cariplo e del precedente proprietario, l'imprenditore Agostino Liuni, che voglio ringraziare. Le risorse pubbliche saranno così utilizzate solo per l'attività musicale, sempre all’insegna della nostra parola d’ordine: sobrietà». Su quest’ultimo fronte, le buone nuove non mancano: ai cinque milioni di euro arrivati nelle scorse settimane si aggiungono i 500mila euro appena deliberati per il 2008 dal Comune di Milano. Regione e Provincia? «Aspettiamo fiduciosi», risponde sornione Corbani. Del resto, la presenza del ministro Bondi conferma un piano orchestrato dallo stesso esponente del governo, che intende mettere attorno a un tavolo tutti gli enti istituzionali interessati della Lombardia per stabilire una strategia comune di investimenti per la musica «colta». Sull'argomento, Cervetti non si tira indietro: «Abbiamo accolto volentieri una proposta del ministro, che ha indicato la Verdi, assieme ad altri importanti istituzioni, come rappresentante della musica italiana nel mondo». Così, se nella stagione 2009 ci saranno una tournèe in 13 regioni italiane, una seconda in Spagna e una terza in giro per la Svizzera per iniziativa propria della Fondazione, per il biennio successivo la Verdi entra a pieno titolo in un paio di «pacchetti» culturali tra Italia, Cina e Russia. Il concerto di domani, intanto.

Sarà una vera e propria festa, con la partecipazione di tutte le componenti della Fondazione: dall'orchestra professionale al coro, dall'orchestra amatoriale all'orchestra junior, alle voci bianche, sotto la direzione del milanese Antonello Allemandi e del «choir master» Erina Gambarini, con la partecipazione dei soprani Chiara Angella e Irina Dubrovskaja, il mezzosoprano Gabriella Sborgi, il tenore Salvatore Cordella e il baritono Silvio Zanon. Una chicca: la Verdi si arricchisce di un'ensemble barocca - la «Verdi Barocca» appunto - , diretta da Ruben Jais. Un progetto-desiderio? Risponde Corbani: «Faremo un festival di musica sacra, e non da soli».

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