Lo dice con un bel sorriso: "Se il pubblico si diverte ai tuoi concerti, poi torna a vederti". E in effetti ieri sera Max Pezzali ha cantato all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola per la bellezza di 85 mila persone. Sono già tante prese così, ma diventano una platea sterminata se si pensa che Pezzali a gennaio ha concluso una serie lunghissima di Forum di Milano tutti esauriti, che la scorsa estate era negli stadi esauriti e ci tornerà anche nella prossima (debutto il 13 giugno all'Allianz Stadium di Torino). Insomma, il suo successo non è soltanto frutto della cara vecchia nostalgia per i bei tempi andati (gli 883, si sa, sono un simbolo degli anni Novanta) ma è un altro segnale che il pubblico aspetta e cerca eventi nei quali riconoscersi, ritrovarsi, socializzare per davvero e non soltanto dietro un display. Lo ha confermato il gigantesco impatto della serie Hanno ucciso l'uomo ragno - La leggendaria storia degli 883, diretta per Sky da Sidney Sibilia ("Anche lui non si aspettava un successo del genere", garantisce Pezzali) e ne sono testimoni i numeri colossali di questa nuova vita di chi fondò gli 883 e rischio di restarne travolto. Stadi esauriti. Palazzetti pieni. Centralità ritrovata. "Stavolta grazie al mio staff e al grande Sergio Pappalettera ci siamo immaginati un evento nuovo rispetto ai concerti che abbiamo fatto finora". Quindi c'è Guido Meda che fa la telecronaca dello show "come se i protagonisti delle mie canzoni fossero in gara tra loro". C'è un omaggio ad Ayrton Senna, che a Imola è morto "segnando una generazione", ed è un omaggio garbato attraverso le melodie di Ayrton di Lucio Dalla. E in scaletta è previsto pure Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari per cantare insieme Bottiglie vuote: "Siamo due nerd". E infine c'è una novità nell'elenco dei brani eseguiti dal vivo: "Ho scelto di recuperare Cumuli, una canzone fatta da mai, forse l'ho cantata solo nel tour delle discoteche nel 1993 anche per la delicatezza del tema" (è dedicata all'amico Alberto Marchesi, che era caduto nella dipendenza da eroina - ndr).
A proposito di brani nuovi, Pezzali finalmente annuncia che sì, ci sta lavorando, ne ha già composto qualcuno e uno in particolare piace molto al suo staff però "è un momento della mia carriera e anche del mercato nel quale non si può decidere di pubblicare musica così tanto per farlo, pena l'irrilevanza assoluta". Perciò tutto deve essere studiato e costruito a puntino, senza improvvisare o lasciare qualcosa al caso.
"Bisogna capire come armonizzare il tutto con il tempo che stiamo vivendo", gigioneggia Pezzali prima di riconoscere che, dopo la sconfitta della sua amata Inter in Champions League, "ho capito di non capire assolutamente nulla di calcio". Per fortuna continua a capire il pop che gira intorno.