da Milano
Piena sintonia sui temi della politica internazionale, anche se resta qualche importante divergenza nelle materie di rilevanza interna. Così si può sintetizzare il rapporto fra Italia e Vaticano allindomani dellinedito scambio di messaggi fra il presidente Giorgio Napolitano e Papa Benedetto XVI. Sui temi della pace sembra delinearsi una grande alleanza fra la diplomazia vaticana e quella italiana, che da ieri ha uno strumento particolarmente importante, cioè il seggio al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Ha cominciato Napolitano, inserendo nel messaggio di fine anno alcuni passaggi di attenzione per la Santa Sede e dichiarando, sui «grandi temi», «una grande sintonia con la Chiesa cattolica» e in particolare col Papa.
Benedetto XVI ha fatto eco ringraziando Napolitano e diffondendo in occasione della giornata mondiale della pace un messaggio che parte da dove si era concluso il messaggio del capo dello Stato: dai bambini «che con la loro innocenza arricchiscono l'umanità di bontà e di speranza e, con il loro dolore, ci stimolano a farci operatori di giustizia e di pace». «La pace è insieme un dono e un compito», afferma il Pontefice: dono di Dio e «compito che impegna ciascuno a una risposta personale coerente col piano divino», nel «rispetto della legge naturale» che può unire fedi e civiltà diverse, credenti e non credenti. Presupposto della pace, dice il Papa, è il rispetto della vita, della persona e dei diritti umani, l'eguaglianza uomo-donna, l'eguaglianza nell'accesso ai beni essenziali (cibo, acqua, casa, salute), il rispetto della natura e dell'«ecologia umana», la soluzione della questione dei rifornimenti energetici, l'arresto della corsa alla proliferazione nucleare. Agli organismi internazionali il Papa chiede di «non perdere di vista il fondamento naturale dei diritti dell'uomo».
Napolitano ha replicato a sua volta con un messaggio di plauso a Benedetto XVI. E poco dopo, dal Brasile, il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, ha fatto sapere al segretario di Stato Tarcisio Bertone che trova «numerosi punti di feconda convergenza» con il messaggio del Papa. E ha assicurato: «Il nostro ingresso nel massimo organo decisionale dell'Onu ci offre l'occasione di intensificare e rendere ancora più concreto il nostro impegno per assicurare il miglior funzionamento di un'organizzazione di cui il messaggio del Santo Padre riconosce il ruolo centrale a salvaguardia della pace e dei diritti umani».
Insomma, la convergenza è evidente e dichiarata, al di là dellinterpretazione che Benedetto XVI dà al concetto di rispetto della vita e dei diritti umani in tutte le sue forme, cioè anche in tema di aborto e ricerche embrionali.
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