La grande storia dei Beatles rivive in una mostra d'arte

Esposti foto, album, ritratti del gruppo che ha cambiato il mondo. Inedito video di Yoko Ono su John Lennon

La grande storia dei Beatles rivive in una mostra d'arte
00:00 00:00

Una piccola mostra, per iniziare a raccontare un grande mondo. Siamo nel Padiglione della Fondazione Rovati, in corso Venezia 52, dove ha inaugurato ieri, fino all'8 giugno, «Echoes. Origini e rimandi dell'art rock britannico», a cura di Francesco Spampinato. La macchina del tempo ci porta dritti negli anni Sessanta/Settanta, intorno a noi ci sono le luci, la pioggia, la nebbia e il traffico di Londra. È qui infatti che ci rimanda la celebre copertina di «Abbey Road», esposta, l'album registrato nel 1969, in cui i quattro Beatles stanno attraversando sulle strisce dell'omonima via di Londra: non c'è la nebbia, è vero, ma l'immagine dei quattro, tra ipnosi, fantasia e mistero, richiama un mondo in cui la musica è arte, ricerca, non solo mercato, intrattenimento. Come l'altra copertina, quella di «Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band», l'album dei Beatles del 1967: nell'immagine si vedono le statue di cera dei cantanti, e celebrità del tempo e non cui essi si ispiravano. C'è anche una statua della serie Old Lady (1962-63) di Jan Haworth, una scultura che rappresenta un'anziana signora proveniente dall'Indica Gallery Bookstore, che Paul McCartney frequentava. Eccola esposta anche in Fondazione.

«Fu un decennio fantastico -spiega Spampinato-: nasce il rock psichedelico. Siamo in quell'Inghilterra in cui tutto era contaminato: moda, arte, musica. Musicisti che giravano per gallerie, l'International Times, la rivista della controcultura inglese per eccellenza, era stata creata nella della Indica. Qui Yoko Ono ha una sua mostra e conosce Lennon». Nella vita artistica dei gruppi musicali dell'epoca si riflette insomma tutto il bagaglio culturale e provocatorio degli anni Sessanta e Settanta. Ecco perché dalle copertine, i documenti video, le fotografie pubblicate negli album si racconta un'epoca.

Tra copertine di vinili, fotografie e testimonianze, ora nel Padiglione si riflette un'epoca musicale del passato per riportarne la verità e la forza artistica fino ad oggi. «Le opere vengono in gran parte dalla collezione che ho con mio fratello e mia figlia -spiega Lucio Rovati, presidente onorario della Fondazione, ideatore della mostra-: una trentina di pezzi per raccontare il mondo del rock e dei musicisti fino agli anni Settanta che ancora oggi caratterizzano la arte più colta del panorama musicale». Cantanti di musica leggera che si preoccupavano di rappresentare un'epoca, e non solo con la loro musica: «Della cura con cui venivano realizzate copertine di dischi e materiali vari correlati è rimasto veramente poco -continua Rovati-. Perché non era considerato materiale da conservare. Oggi i gruppi fanno archivio di tutto: non so se rivendono. Allora erano giovanotti di belle speranze con grande intuito e fantasia», commenta sempre Rovati. Cantanti definiti di musica leggera, ma con un nuovo mondo sulle spalle da restituire con le proprie note, e non solo.

Ecco quindi in mostra anche i ritratti realizzati da Richard Avedon: il clima cambia, sono distorti irreali, dalle tinte acide. «Qui i Beatles avevano cominciato con l'LSD». E le distorte interpretazioni di Charles Manson a cui allude Raymond Pettibon, mentre il video «Smile» (1968) di Yoko Ono ci presenta un ritratto intimo di John Lennon. Un'attenzione anche alla dimensione psichedelica dei Beatles.

Dalle avanguardie storiche alla Pop Art inglese, dalla controcultura al postmodernismo fino alle più recenti correnti artistiche, le opere in esposizione raccontano un legame profondo tra musica e arte, mostrando come l'art rock abbia ridefinito confini e linguaggi, aprendo le porte a forme di ibridazione oggi comunemente perseguite dagli artisti di qualsiasi disciplina.

Info. Ingresso gratuito, www.fondazioneluigirovati.org. Aperto da mercoledì a domenica, ore 10.00-20.00

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica