Grande soddisfazione da parte di tutti. Organizzatori e rappresentanti gioiscono tirando le somme della giornata di ieri, quella tutta dedicata alla cultura ebraica. Una domenica allinsegna delle manifestazioni organizzate dalla Comunità ebraica di Roma, dal Centro di cultura ebraica e dallAssociazione Benè Berith per festeggiare il settimo anniversario della «Giornata europea della cultura ebraica». Ventiquattro ore per visitare il Tempio Maggiore, il Tempo spagnolo, il Museo ebraico di Roma, il cui patrimonio è tra i più antichi d'Europa e il Tempio dei giovani. E ancora, visite guidate al Ghetto e a Trastevere, alle catacombe ebraiche di Villa Torlonia, aperte straordinariamente in collaborazione con il ministero dei Beni culturali. Ma anche la Sinagoga di Ostia. È cresciuta di ora in ora laffluenza dei visitatori ai luoghi simbolo dellebraismo romano. «Ciò che mi ha colpito - ha confessato Sandro Di Castro, presidente del Benè Berith - è stato il livello alto della gente che ha partecipato alle nostre iniziative, sono state persone estremamente interessate, che hanno fatto domande molto interessanti e hanno chiesto di poter partecipare alle manifestazioni che noi svolgiamo durante lanno». Un appuntamento importante, quella di ieri, vissuto con entusiasmo non solo a Roma. Claudia De Benedetti, consigliere dellUcei, ha fatto un giro delle comunità piemontesi che hanno aderito alle manifestazioni. «Il calo che si prevedeva legato alla reazione per gli eventi bellici degli ultimi mesi non cè stato - spiega - cè piuttosto un entusiasmo notevole. I visitatori sono veterani o persone che non hanno mai partecipato alla giornata e inoltre cè turismo ebraico, gente che decide di trascorrere la giornata in una località diversa dalla propria comunità».
Grande soddisfazione anche per il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni che ha commentato così: «Finalmente è stata unoccasione serena di conoscenza e di speranza». Unoccasione per ricordare linsediamento ormai bimillenario della più antica comunità ebraica occidentale. «Sono entrato nella Sinagoga e ho visto i gruppi che in religioso silenzio e con attenzione seguivano il racconto delle guide che illustravano il nostro Tempio Maggiore - ha spiegato il rabbino - Questa giornata è stata unottima occasione per far conoscere la nostra cultura, un momento di speranza, lontano dai terribili momenti di guerra». La giornata di ieri è voluta essere quindi anche un momento di lezione per i giovani: «per impedire che le giovani generazioni dimentichino, magari tentate da teorie negazioniste», ha dichiarato Jean Leonard Touadì, assessore capitolino allUniversità e Politiche giovanili. «Per questo è necessario alimentare lattenzione tra i giovani nelle scuole affinché non vada perduto il valore della cultura ebraica nella nostra città».
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