Maxiappalto sulla grande viabilità sempre più nella bufera. Dopo la bocciatura dellAutorità nazionale di controllo sugli appalti pubblici arriva ora anche quella della Commissione di controllo, garanzia e trasparenza del Comune di Roma. Ieri il presidente della Commissione, Roberto Rastelli (Udc), ha firmato la relazione conclusiva. La gara per laffidamento novennale della concessione di pubblico servizio di manutenzione e sorveglianza della «Grande viabilità» del Comune, il 7 febbraio 2007, era stata ritenuta dallAutorità di controllo «non conforme» alla legge 109/1994. Contro laggiudicazione dellappalto allAssociazione temporanea dimprese Romeo Gestioni/Vianini Lavori/Consorzio Strade Sicure aveva presentato istanza allAutorità la società Manital. Ieri la conclusione dei lavori della Commissione ha confermato il no allappalto. «Lesame delle carte è stato rapido e rigoroso, come promesso», afferma Rastelli. «Sul piano formale - si legge nella relazione - la commissione non concorda sulla richiesta, prevista nel bando, di almeno due referenze bancarie di rilevanza nazionale, atteso che già in passato la giurisprudenza ha ritenuto tale richiesta illegittima e in contrasto con il principio di economicità».
«Dubbi emergono - prosegue la relazione - anche sulle modalità di verifica delle presunte offerte anomale da parte dellamministrazione comunale», dato che in proposito «la più recente giurisprudenza del Consiglio di Stato ha affermato che la verifica di attendibilità e congruità delle offerte spetta alla Commissione giudicatrice e non ad un ufficio dellAmministrazione appaltante».
Passando alloggetto dellistanza della Manital, ovvero «il presunto conflitto dinteressi di un membro del Consorzio strade sicure, il quale allepoca della predisposizione degli elaboratori di gara era stato, per un periodo, anche nel Cda della società RpR» che ha predisposto gli atti di gara, «la commissione concorda pienamente con lAutorità di controllo (...): appaiono non condivisibili sia le giustificazioni di RpR sia il parere dellavvocatura». Segue una lunga casistica giuridica a sostegno. La commissione «ritiene in conclusione che, nellappalto di che trattasi, si ravvisa unipotesi di conflitto dinteressi potenziale. Una più attenta analisi da parte degli uffici competenti delle censure proposte dalla Manital avrebbe suggerito di procedere allannullamento della gara, in virtù del principio di autotutela, o, quantomeno, di attendere il parere dellAutorità di vigilanza, piuttosto che procedere rapidamente allaggiudicazione definitiva».
La qualcosa avrebbe consentito «di evitare un eventuale annullamento della gara», considerata la pendenza del ricorso al Tar, ribadisce il rapporto, con possibili richieste di risarcimento danni e lavvio della procedura di responsabilità amministrativa a carico del Comune «per aver violato le regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione».
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