Grande viabilità, l’assessore D’Alessandro replica

Riceviamo e pubblichiamo
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Nell’articolo del vostro quotidiano (intitolato «Grande viabilità, la delibera è illegittima») uscito il 13 dicembre non si è voluto tenere conto delle repliche del Campidoglio che pure erano facilmente riscontrabili in tutte le agenzie di stampa.
Ritengo importante che anche i lettori del Giornale vengano a conoscenza del percorso che ci ha indotti a scegliere l’istituto della Concessione a terzi di Servizio Pubblico come migliore strumento possibile per garantire un innalzamento dello stato di conservazione delle nostre strade più importanti (peraltro si parla solo degli 800 km inseriti nella Grande viabilità sul totale di 5.500 km di strade).
Attraverso la concessione potremo garantire un miglior livello di efficienza e funzionalità del patrimonio stradale, la riduzione dei costi di esercizio, la responsabilizzazione del gestore (cosa che non avviene con gli attuali appalti) il tutto lasciando al Comune la fondamentale funzione di indirizzo e controllo.
La critiche di Forza Italia si fondano su presupposti totalmente sbagliati e per entrare nel merito va detto che:
1)le argomentazioni adottate dimostrano scarsa conoscenza della materia (il bando non è ancora stato pubblicato) e i testi consegnati ai giornalisti sono vecchi e comunque del tutto diversi dal nostro lavoro;
2)questa novità consentirà di evitare l’indiscriminato affidamento dei lavori con ribassi sempre più elevati. Oggi il mercato è dominato da numerose società e ditte (in collegamento sostanziale) che ricorrono costantemente a subaffidamenti eludendo così ogni normativa di tutela sia dei lavoratori che della qualità del risultato;
3)la nostra scelta si è formata attraverso un percorso pubblico (iniziato un anno fa) che tutti dovrebbero conoscere. Non ci sono atti segreti ma c’è una Delibera approvata in Consiglio comunale (dello scorso 1° agosto 2005), dove risiede anche il Gruppo di Forza Italia, prima ancora la documentazione è passata in Commissione. È, inoltre, passata una memoria di giunta del 3.8.2005 che sugli indirizzi del consiglio comunale individua il percorso per l'espletamento di una procedura concorsuale;
4) l’amministrazione comunale ha condiviso il percorso con i rappresentanti dell’imprenditoria che si sono dimostrati consapevoli della necessità di innovare;
5) la decisione del Comune di Roma è in linea con gli indirizzi della normativa europea e italiana. Il riferimento principale è la Direttiva 18/2004 Cee che ha esplicitamente incluso gli interventi di manutenzione nell’ambito dei servizi;
6) sarà una concessione di servizio pubblico e non un appalto. Tale definizione ha consentito al Comune di Roma di considerare la cura del patrimonio stradale come necessaria per soddisfare le esigenze di mobilità della collettività, quindi si tratta di un «Servizio Pubblico Locale» che viene affidato in gestione attraverso l’istituto della concessione.

Non sarà quindi una concessione di Lavori pubblici (ex legge 109/94) né una concessione di servizi (ex decreto legislativo 157/96);
7) per l’affidamento della Concessione il Comune fa riferimento ai principi ispiratori dell’Unione Europea garantendo concorrenzialità, trasparenza e proporzionalità. In questo modo potranno partecipare anche società e imprese di piccola e media dimensione che potranno riunirsi in Ati (Associazione temporanea di imprese) o in Consorzi.
Assessore comunale
ai Lavori pubblici

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