Grandi manovre per una grande coalizione

Dall’Udc alla sinistra, nei prossimi mesi le alleanze potrebbero saltare. Tremonti vuol fondare un gruppo ma riceve solo no

Grandi manovre per  una grande coalizione

Roma - Via alle grandi manovre. Con lo scenario politico italiano che si prepara a diventare un vero e proprio Risiko. Tanto che Casini è arrivato ad auspicare per le elezioni del 2013 una grande coalizione alla tedesca che vada dal Pdl al Pd, passando per il Terzo polo. Una suggestione, forse, ma che la dice lunga su quale sia il quadro attuale. Con un Pdl diviso tra chi vorrebbe recuperare il rapporto con il Terzo polo e, magari, sganciarsi da una Lega che si prepara a mesi di barricate contro il governo Monti.

E con un Pd che dovrà gestire l’annunciato appoggio a misure lacrime e sangue mentre tutto quello che c’è alla sua sinistra (Cgil, Sel, ma anche Di Pietro) è pronto non solo alla fronda ma pure alla piazza. Senza contare che una parte dei democratici (quelli che hanno appoggiato Monti senza incertezze, da Veltroni a Letta passando per D’Alema) guardano in prospettiva a un accordo con il Terzo polo e magari con Passera novello Prodi a fare da candidato premier.

Il caso Fassina (il responsabile economico del Pd che anche nelle sue dichiarazioni ufficiali fatica a discostarsi dalla linea della Camusso) è la certificazione di questa frattura. Divisi, dice l’ex sottosegretario all’Interno Mantovano, «già prima che Monti abbia presentato le sue misure anti-crisi e gli interventi sul mercato del lavoro». Insomma, non solo è alto il rischio rimescolamento ma anche quello che all’interno del Pdl o del Pd si possa arrivare a qualche strappo.

Sul punto, va detto, c’è grande prudenza. Perché, spiega un ex ministro, «nei prossimi mesi può succedere di tutto, dalla crisi economica che finisce per mettere in ginocchio l’euro all’inchiesta su Finmeccanica che rischia di riportarci agli anni di Tangentopoli». Senza considerare il referendum sulla legge elettorale su cui la Consulta dovrebbe pronunciarsi a gennaio. Insomma, non sbaglia di molto il vicepresidente dei deputati Pdl Napoli quando dice «i primi trambusti cominceranno dopo Natale» quando sarà entrato nel vivo il confronto sui provvedimenti del governo.

E se almeno per ora l’ipotesi della grande coalizione alla tedesca sembra un po’ azzardata nonostante la chiacchierata di mercoledì sera a San Siro tra Berlusconi e Renzi («non è stato un incontro come quello di Arcore e per di più non avevo nulla da chiedergli», precisa il sindaco di Firenze), non c’è dubbio che il Terzo polo di Casini faccia gola sia al Pdl (quasi tutto) che al Pd (una buona parte).

A via dell’Umiltà, infatti, sono in molti a temere che nei prossimi mesi la gestione del rapporto con la Lega sarà particolarmente delicata e che sarebbe bene concentrarsi sul riaprire un serio canale con Casini in nome della comune militanza nel Ppe. Anche se la dirigenza per così dire «nordista» (dove cioè con il Carroccio si amministra sul territorio) è convinta che l’asse possa reggere soprattutto se la Lega resterà unita intorno a Bossi (che con il Cavaliere continua ad avere un rapporto solidissimo). Cosa che ieri Alfano ha ribadito durante le riunioni a via dell’Umiltà: «L’alleanza con la Lega è indispensabile».

Tanto che la questione potrebbe essere trattata in una riunione ad hoc nei prossimi giorni.
Non si sbilancia sul punto l’ex ministro Fitto, perché «la priorità adesso è l’agenda economica» e «dobbiamo anteporla sia al nuovo rapporto con il Carroccio che a quello con il Terzo polo a cui ci legano valori comuni ma con cui va ricostruito un dialogo dopo tutto quello che è successo».

Uno scenario che nel 2013 veda insieme Pdl e Terzo polo, insomma, è possibile se un dirigente dell’Udc - rigorosamente off record - arriva a non escludere che possa ricomprendere anche la Lega. Si vedrà nei prossimi mesi. Perché, spiega il capogruppo del Fli alla Camera Della Vedova, «le alleanze si faranno anche in base al sostegno al governo Monti» ed «è chiaro che chi stacca la spina si brucia». E in questo senso il Pdl dovrà fare i conti con i suoi malpancisti, quelli che la fiducia al governo l’hanno data a forza. Gli ex An in particolare, che ieri - presenti La Russa e Gasparri - hanno rilanciato la rivista telematica Destra.it.

Chi ha le idee più chiare sul futuro è Straquadanio. Che per il 2013 vede un’alleanza dalla Lega al Terzo polo. Ma, spiega il deputato Pdl, con una «scomposizione» del suo partito in tre: «Ex Forza Italia, ex democristiani, ex An. E a questi ultimi potrebbe riagganciarsi Fini con Casini che resta l’unico leader del Terzo polo».Si vedrà. Di certo c’è che lo scenario è imprevedibile.

Al punto che nei giorni scorsi - questo raccontano i rumors - Tremonti ha persino cercato adepti per costituire un suo gruppo autonomo alla Camera e poter finalmente mandare a quel paese il Pdl. Curiosamente, però, pare nessuno abbia voluto seguirlo.

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