Grandolfo, baby bomber mancino Ora lo vogliono a Manchester

È filato tutto liscio con Pazzini e Nagatomo, due per caso. A sentire i bene informati pare che il vero artefice della cessione del centravanti sia stato un dirigente doriano di fede interista che ha fatto il doppio gioco. Garrone non centra niente, e anche col giapponese non è stata programmazione ma tutta colpa di Ficcadenti che va in estremo oriente quattro o cinque volte l’anno e ha convinto il suo presidente a prendere il tappetto e portarlo in Italia. Moratti è talmente dispiaciuto di tutto questo al punto che Pazzini sarà la spalla di Samuel Eto’o nella prossima stagione e Yuto verrà riscattato dal Cesena. Il terzino nato nella Higashi Fukuoka High School ha sorpreso tutti, perfino il preparatore atletico Stefano Rapetti: «Da un punto di vista genetico è un prodotto straordinario - ha rivelato -. Ha tempi di recupero sopra la media e metabolismi estremamente sviluppati che gli consentono di lavorare a ritmi elevati per lunghi periodi». Ieri secondo gol dopo quello del 6 marzo al Genoa, e secondo inchino davanti al capitano. Leonardo dice che in fondo qualcosa bisognerà fare: «Massì, la squadra ha bisogno di qualche ritocchino, anche se la base c’è». E per una volta ha ammesso che di mercato con Moratti e Branca ci sta parlando da almeno un mese, più o meno da quella settimana di aprile dove il castello è venuto giù con tutti i soldati dentro. Milan e Schalke, la prima ha vinto lo scudetto, l’altra sabato si è presa la coppa di Germania. Moratti, Branca e Leonardo sono pieni zeppi di idee, dipende da chi parte. Ufficialmente nessuno è sul mercato ma è evidente che se arrivano offerte per Maicon, Milito, Chivu e Snejder, al preside si spezza il cuore ma chiude un occhio e monetizza. Ieri, mentre stava entrando a San Siro, ha parlato del brasiliano: «Maicon è stato fondamentale per le vittorie ed è ancora fondamentale per un certo tipo di gioco che vogliamo fare». Poca roba. Il brasiliano è squalificato in Tim Cup e sta per diventare papà, è partito. Il discorso vale per tutti: sono bravi, sono sui trent’anni e hanno un ingaggio importante, occorre l’amatore. Gli ingaggi sono la vera clausola rescissoria di Moratti, li blinda così, poi magari se ne pente ma qui si parla di gente che ha fatto la storia dell’Inter. La regola non vale per l’olandese, giovane e strarichiesto dai due Manchester che hanno aperto l’asta. Appena Alex Ferguson ha avanzato la proposta di 40 milioni di euro, lo sceicco Mansur gli ha ringhiato dietro: «Sappia che qualunque sia la sua offerta per Wesley Sneijder noi la supereremo». A certe cifre non è facile resistere, specie se hai portato via il giocatore al Madrid per 16 milioni. Dipende da chi parte, ma uno fra Carlitos Tevez o Alexi Sanchez è già sulla porta. In Inghilterra sono certi che sarà l’argentino che non ha neppure partecipato alla festa per la vittoria nell’Fa cup del City per non perdersi la telefonata di Moratti. Anche se Branca è convinto di essere in vantaggio su tutto il resto del mondo per il cileno.

Da settimane ha l’accordo con il giocatore. Il fatto è che il City fra poco si presenterà da Pozzo con 35 milioni di sterline. Ieri comunque 22 maggio, 3-1 al Catania, un anno fa 2-0 al Bayern: «Qualcosina bisogna fare presidente», ha fatto sapere Leonardo.

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