Politica

Grassi e ipercalorici: ecco i panini firmati dai Vip

Nel pacchetto anche una giornata nella beauty farm delle star

Silvia Kramar

da New York

In quest'inizio d'estate in cui le copertine di tutti i rotocalchi inneggiano all'ultima dieta, e alla nuova fitness da bikini, in un veloce count-down verso le spiagge e le vacanze degli americani, la duchessa di York, Sarah Ferguson, ha invece tradito la Weight Watchers, il più potente «motore» americano per chi si vuole mettere a dieta, facendo la pubblicità a un panino bomba.
Il «Dutchess of York» è fatto con un enorme petto di pollo alla griglia, formaggio fuso e maionese al rafano. Una bomba calorica che si può trovare soltanto in un leggendario ristorantino di Manhattan: quello Stage Deli sempre super affollato di turisti, venuti sulla Cinquantasettesima strada per assaggiare la classica cucina ebraica dei «delicatessen» di una volta. Lo Stage Deli non somiglia però ad una taverna dell'Europa dell'Est, la cui cucina ebraica aveva fatto emigrare, in America, i classici piatti degli shtetl di fine Ottocento. È un ristorante elegantissimo, super moderno, con un menù che potrebbe uccidere anche l'appetito di un lottatore di sumo: pagine e pagine di insalate, panini, carni fritte e contorni vecchia maniera.
Una delle trovate geniali dei suoi proprietari è stata proprio quella di dare ai panini, e alle insalate, il nome di una star.
La lista è veramente lunga: c'è l'insalata Martha Stewart e quella di Tony Randall; ci sono i panini di Joe Di Maggio (carne insaccata e insalata di fegatini), quello di Bill Cosby (tacchino e lingua), quello di Wynona Rider (salame e lingua), Adam Sandler (salmone affumicato e lattuga), del governatore George Pataki (tacchino, fegatini di pollo e pancetta), di Julia Roberts (insalata di pollo), di Tom Cruise (carne al sugo), di Tom Hanks, Alec Baldwin, Dolly Parton e del pugile Evander Holyfield.
Ci sono poi i panini chiamati Heroes, gli eroi: in slang newyorchese sono quelli fatti con una baguette così lunga da diventare «alimentazione di massa»: uno basta per l'intera famiglia.
Sotto la lista degli Eroi del menù dello Stage Deli appaiono i panini di Rudolph Giuliani e di Lisa Minnelli; quello di peperoni, cipolle e salsiccia di Frank Sinatra e quello, più piccolo, di Joe Pesci.
Sarah Ferguson è apparsa dietro al bancone del delicatessen, per lanciare il suo panino. Ma ha giurato di non volerlo finire: «Ne mangerò solo un pezzetto».
Chissà se il portavoce della Weight Watchers era d'accordo. Di certo adesso l'immagine di una duchessa a dieta è andata anche lei, come milioni di americani, in vacanza. Poiché lo Stage Deli è sinonimo di cucina ebraica, di turismi, di ottime mangiate, ma certo non di una portavoce che si tiene a stecchetto e lotta contro le calorie.
Per dare ad un sandwich il nome di una star, lo Stage Deli deve prima ottenere il permesso: è un po’ come avere l'impronta della propria mano inserita nel cemento di Los Angeles, nel «firmamento delle star». Ma adesso che l'America è estremamente conscia del peso forma di uomini e donne, ben diverso da quello che invece sfila nelle strade delle metropoli e nei mall di provincia.
Chissà se molte star si pentono di aver aggiunto migliaia di calorie ai fianchi dei loro fan. Che corrono ancora allo Stage Deli e ordinano un Cruise, una Wynona Rider, un Rudolph Giuliani.

Personaggi, in questo frangente, non sempre facili da digerire.

Commenti