Laboratori di musica e teatro, discipline sportive e classi per l’integrazione dei bambini stranieri. Sono alcune delle attività del progetto per la legalità e contro la dispersione scolastica «La Bussola», partito i mesi scorsi negli istituti Arcadia, Cesare Battisti ed Elsa Morante dei quartieri Gratosoglio e Stadera. Il progetto, avviato grazie alla collaborazione tra istituzioni e associazioni e con il sostegno della Fondazione Vodafone dura due anni ed è stato presentato ufficialmente alla scuola media Arcadia dove gli studenti si sono esibiti davanti al sindaco Letizia Moratti con "concerti" e recite teatrali, mettendo in pratica quanto imparato nei mesi scorsi. Presenti, tra gli altri, anche il consigliere comunale Fabrizio De Pasquale, il presidente di zona 5 Giovanni Ferrari e il parroco della Chiesa Rossa don Walter Cazzaniga.
«Per me essere qui - ha detto il sindaco - vuol dire 'contate su di me'. A tutti capita di pensare di non farcela, ma poi le energie le troviamo ed è più facile trovarle all’interno di una rete di persone e associazioni come questa».
Le attività, come spiegato dal direttore scientifico del progetto Sofia Muccio, mirano a creare un forte legame tra scuola, famiglie, territorio e istituzioni e a sviluppare l’autostima dei ragazzi. «Solo quando hanno percezione delle proprie capacità - ha detto - si allontanano dalle situazioni a rischio». I laboratori sono realizzati in collaborazione con operatori che si affiancano agli insegnanti e vi partecipano gli studenti delle diverse classi che aderiscono al progetto. «I nostri ragazzi hanno bisogni formativi fortemente diversificati e poter accedere a finanziamenti e progetti come questi è per noi fondamentale», ha sottolineato Concetta Alvino, preside della scuola media Arcadia spiegando poi che sui quasi 750 studenti iscritti 192 sono stranieri con «fortissima percentuale di nuovi arrivati» e che la scuola accoglie anche i bambini del campo Rom di Chiesa Rossa. «Rispetto a qualche anno fa - ha detto - c’è maggiore integrazione, ma arrivano comunque ragazzi di 13 - 14 anni completamente analfabeti».
Tanti anche gli alunni italiani «in situazioni di disagio»: 183, di cui una quarantina in carico al tribunale, la maggior parte abita nel complesso residenziale De Andrè, non lontano dalla scuola. «Ci sono poi 53 bambini disabili e i figli delle 'famiglie bene' del quartiere, ognuno ha bisogni diversi».
Simili anche le situazioni descritte al sindaco dai dirigenti scolastici degli istituti Elsa Morante e Cesare Battisti. «Sapere che ci sono associazioni come le vostre - ha detto Moratti, ringraziando operatori e insegnanti - mi dà forza, il Comune farebbe molta più’ fatica senza di voi, camminiamo assieme».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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