Referendum o no, i grattacieli continuano a dividere. E non solo le archistar. Contrario alle torri in periferia anche lassessore comunale ai Lavori pubblici e alle periferie Fabrizio Ghera, che comunque auspica una grande partecipazione dei cittadini al referendum consultivo che sarà organizzato dal Campidoglio. «Cè unampia condivisione allinterno della maggioranza di centrodestra del Comune sullevitare - spiega - di consumare aree dellAgro romano: la soluzione del sindaco è quella di elevarsi in altezza, secondo me ed altri esponenti del centrodestra è di densificare allinterno della città. Il bando che abbiamo preparato per le periferie va in questa linea: recupera spazio allinterno della città, non verso lesterno. Il sindaco - sostiene Ghera - fa una valutazione diversa: per risparmiare ancora di più il territorio andiamo in elevazione. Mentre quella di Alemanno è una proposta alternativa, la nostra è quella tradizionale del centrodestra, di chi ha fatto campagne sulla demolizione e ricostruzione e sulla densificazione».
Chiamato direttamente in causa, Alemanno spiega: «Quella dei grattacieli è una mia idea personale, non cè nessun atto di giunta o di consiglio che va in questo senso». Il sindaco ha ribadito limportanza di fare «un referendum il cui obiettivo è quello di trovare un punto di equilibrio tra orientamenti diversi che tagli trasversalmente tutto ciò che è politico o culturale». In ogni caso, ha aggiunto, «siamo tutti daccordo che il rilancio delle periferie va fatto attraverso la densificazione e non con il consumo di altro agro romano. Le scelte devono venire da un dibattito che sta spaccando la città ma non possiamo precluderci a priori nessuno strumento neanche la crescita in verticale».
Fabio Sabbatani Schiuma e Lorenzo Loiacono, rispettivamente coordinatore regionale e romano del Movimento per lItalia con Daniela Santanchè - PdL, dicono: «Lesperienza finora fatta a Roma sulla verticalizzazione della cubatura è stata devastante: i mostri periferici di Laurentino 38 e Tor Bella Monaca ne sono il più triste esempio di cattedrali nel deserto isolate e ghettizzate. Nessuno nega che la qualità della vita, altrove, sia stata migliorata con abitazioni in grattacieli moderni e funzionali, dotati di balconate profonde tre metri e di finestrature ampie, ma è un rischio che non vale la pena di correre, specialmente se alto è quello speculativo».
Stessa linea per il presidente della commissione capitolina ambiente, Andrea De Priamo che preferisce praticare la rimozione e costruzione urbanistica che ha come modello di fondo la «città giardino».
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