Gravina - Francesco e Salvatore Pappalardi potrebbero
essere caduti accidentalmente, uno dopo l’altro nella cisterna della vecchia casa padronale nella quale sono stati trovati i loro cadaveri. Lo si è
appreso da fonti investigative. Questa ricostruzione del fatto sarebbe emersa dai primi elementi in possesso dei
medici legali, Francesco Introna e Vito Romano, incaricati dalla procura di effettuare gli esami autoptici sui cadaveri necessari
per individuare le cause della morte dei fratellini. "Non sappiamo ancora - spiegano le fonti interpellate - se la caduta sia stata accidentale o meno, oppure se questa sia derivata da un
inseguimento o se i fratellini siano stati buttati nel pozzo".
Il pozzo Ciccio e Tore, secondo quanto emergerebbe dai primi accertamenti medico legali, sarebbero precipitati nel pozzo da un’altezza di 16 metri, quindi dall’apertura intermedia del secondo piano dell’edificio diroccato. Il primo a cadere sarebbe stato Francesco, che avrebbe riportato più fratture, subito seguito da Salvatore la cui caduta sarebbe stata attutita dal corpo del fratello. Sarebbe, pertanto, da escludere, secondo quanto trapela, l’ipotesi di una discesa volontaria di Tore nella cisterna per salvare il fratello, anche perché appare poco credibile agli investigatori che il bambino sarebbe sceso spontaneamente in quel pozzo buio e profondo. Smentita quindi la prima ricostruzione fornita dalla difesa di Filippo Pappalardi, in carcere con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere.
Altri esami Non sarebbero, invece, ancora stati consegnati ed esaminati dai medici legali gli abiti dei due bambini, mentre domani saranno noti i primi risultati ufficiali delle radiografie effettuate sui corpi. Domenica mattina, invece, Introna effettuerà un ulteriore sopralluogo nella cisterna a Gravina per misurare alcune distanze e individuare dettagli che potrebbero essere sfuggiti alla prima analisi degli investigatori. Intanto, si è concluso verso le 14,30 un vertice in procura a cui erano presenti il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, il pm Antonino Lupo, il questore di Bari, Vincenzo Speranza, il capo della squadra mobile, Luigi Liguori, e Introna. Al momento, non è ancora stato depositato il parere del pm sull’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Angela Aliani, difensore di Filippo Pappalardi, accusato dell’omicidio dei due figli e di occultamento di cadavere. Sulla richiesta deciderà il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari, Giulia Romanazzi: la decisione dovrebbe essere slittata alla prossima settimana. Secondo indiscrezioni, il quadro accusatorio della procura nei confronti di Pappalardi non avrebbe subito alcun cambiamento.
Il medico di parte "In quarant’anni di professione come medico legale non ho mai visto niente di simile. È stata davvero una morte orribile specialmente per Tore che si è spento alcune ore dopo la morte del fratellino. Dalla scena si ricava che Tore cercò disperatamente una via di uscita indicata da un raggio di luce, ma resosi conto dell’impossibilità di salvarsi, raschiò freneticamente con le unghie una parete del cunicolo". Lo afferma Luigi Strada, dell’istituto di medicina legale dell’Università di Bari e consulente della difesa di Filippo Pappalardi. Strada ne parla in un’intervista all’emittente pugliese Telenorba nella quale descrive l’agghiacciante scena della cisterna nella quale hanno trovato la morte Ciccio e Tore. Strada è sicuro del fatto che Ciccio, il primo a cadere nel precipizio, non si rese assolutamente conto del rischio e cadde di piombo sul fondo.
Tore, invece, nel tentativo di soccorrere il fratello è sceso cercando di utilizzare gli appigli esistenti nel condotto, riducendo gli effetti della caduta. Nella tragica scena del pozzo non sono stati trovati altri oggetti che un pennarello, che è stato trovato in una scarpa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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