«Le accuse contro di me non arrivano da Israele, ma da un giornale israeliano che riporta accuse infondate riprese solo dalla stampa italiana». Lunedì il quotidiano Haaretz lha accusato di coprire il riarmo di Hezbollah disseminando di mezze verità i suoi rapporti, ma in questa intervista telefonica con il Giornale il generale Claudio Graziano comandante della missione Unifil in Libano nega ogni addebito.
In Israele si dice che Prodi ha «cloroformizzato» lUnifil per evitare rischi. Lattaccano per questo?
«A una domanda così non posso rispondere. Il lavoro dellUnifil è apprezzato da tutti. LItalia svolge un ruolo guida coerente sia con il ruolo svolto allinterno della missione, sia in Libano. Le regole della missione erano state decise a priori dal Consiglio di sicurezza».
Il 30 marzo i soldati italiani hanno lasciato passare un carico darmi...
«Sono altre falsità che trovano eco in Italia per ragioni di dialettica interna. Quella notte una pattuglia ha incrociato un pick up ed è stata affrontata da uomini armati scesi da due automobili. I nostri uomini sono scesi dai mezzi urlando di deporre le armi e tre minuti dopo gli armati si sono ritirati. Sono stati loro a scappare non i soldati italiani».
Cossiga le propone di dimettersi...
«Il mio mandato è nelle mani del segretario generale dellOnu e delle nazioni che contribuiscono alla missione... per ora sono soddisfatti».
Il segretario generale dellOnu ammette il riarmo di Hezbollah, gli unici a non parlarne siete voi di Unifil.
«Solo speculazioni. Siamo qui con mandato di mantenimento e non dimposizione della pace. Dal 15 aprile abbiamo controllato 3mila veicoli e 4mila persone, ci siamo confrontati una volta con elementi armati ed abbiamo fermato un autocarro su cui cerano quattro bombe vuote. Tutti gli incidenti sono stati documentati».
Le regole dingaggio non vanno cambiate?
«La missione prevede il mantenimento e non limposizione della pace e le regole dingaggio sono coerenti con quel mandato. In caso di violazioni possiamo utilizzare anche forza letale».
I risultati non sembrano incoraggianti
«Lavoriamo per creare una zona libera da munizioni e armi e mantenere il cessate il fuoco.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.