Roma«La mia è sempre stata limmagine del bravo ragazzo. Qualcosa da nascondere ce lho anchio. Però, in fondo, sono davvero quello che sembro». Torna così quel che è sempre stato, Gianni Morandi. Archiviato linfelice ultimo show tv, in cui si tentò di trasformarlo in «bad boy», da domani su Raiuno con Grazie a tutti, eccolo di nuovo come solo e unico «bravo ragazzo dItalia». «Anche perché - sorride il direttore di rete, Mauro Mazza - a differenza dei cantanti duna volta ospiti di Conti, dei quali si dice Guarda come sè ridotto!, lui è lunico di cui si possa dire Ma come fa a non invecchiare mai?». «Ogni tanto qualcuno vorrebbe cambiarmi - confessa Gianni - Bellocchio mi voleva assassino della mamma in I pugni in tasca; Germi mi trasformò in egoista e cinico in Le castagne sono buone. Ma evidentemente sono ruoli che io non so reggere».
Costruito dunque sullimperitura popolarità familiare, e sullaffetto trasversale a ogni generazione suscitato dal cantante, «Grazie a tutti nasce da unidea: lanniversario delluomo sulla Luna, inteso - spiega lo stesso Morandi - come simbolo delle speranze e dei sogni. Quarantanni dopo, qual è la Luna dei giovani? Che sogni e speranze hanno?». E poi il 1969 fu importante anche per la storia di Gianni: «Tornai dal servizio militare, vinsi Canzonissima, nacque mia figlia Marianna, arrivai allapice della carriera». Tutto questo verrà rievocato da racconti e canzoni («Non solo mie, ma anche di Dalla, Baglioni, De Gregori, Jovanotti»), col contributo della giovane Alessandra Amoroso (la cantante vincitrice di Amici) e del comico Franco Neri. Oltreché di ospiti come Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Renato Zero, Renzo Arbore, Al Bano. «La Amoroso non è solo una brava cantante. È spiritosa, vulcanica. Mi ricorda Rita Pavone». «E poi idee nuove, in linea con la dimensione familiare di Gianni - annuncia il capostruttura Michele Bovi -: le canzoni a richiesta, col pubblico che telefonando potrà chiedere i brani che desidera, e il concerto a domicilio, con Gianni che canterà a casa di un telespettatore estratto a sorte». Il primo fortunato è stato un signore calabrese. «Sono arrivato - dice Morandi - in un paesino sperduto, con tutta la cittadinanza riunita sotto alle sue finestre. Ho cantato 27 brani, compresi molti di Mino Reitano.
Timori per i dati di ascolto, dopo i flop dei varietà della Clerici e di Salemme? «Dopo lassestamento iniziale, la Rai va bene, sta recuperando il suo ruolo. Spero di non essere proprio io a invertire la tendenza».
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