Economia

Grecia, asse Italia-Francia: "Aiutarla un dovere" Il premier smentisce le voci: "Nessuna manovra"

Al termine del vertice italo-francese, Berlusconi assicura il supporto alla Grecia: "E' un nostro interesse, altrimenti ci sarebbero conseguenze negative per la moneta comune e la nostra economia". Sull'economia italiana: "Usciamo bene dalla crisi, nessun bisogno della manovra"

Grecia, asse Italia-Francia: "Aiutarla un dovere" 
Il premier smentisce le voci: "Nessuna manovra"

Parigi - "E' un dovere dare un supporto alla Grecia". Al termine del vertice italo-francese con il presidente Nicolas Sakozy, il premier Silvio Berlusconi assicura la tenuta del sistema Italia e dell'Unione europea alla crisi economica e ribadisce l'importanza di sostenere anche la Grecia. Un supporto che, secondo Berlusconi, è anche "un nostro interesse, altrimenti ci sarebbero conseguenze negative per la moneta comune e la nostra economia".

Sostenere la Grecia Durante il vertice italo-francese si è discusso "del sostegno alla Grecia e io e Nicolas siamo d’accordo che, essendo un Paese dell’area euro, è doveroso dare un supporto ma è anche nostro interesse, altrimenti ci sarebbero conseguenze per la moneta unica". Proprio per questo, "Italia e Francia sono interessate nella preparazione del prossimo G8 e del G20 per trovare le soluzioni sui temi aperti. Chiediamo quindi di unire gli sforzi in vista dei prossimi appuntamenti mondiali".

La situazione italiana "Stiamo uscendo bene da questa crisi generale", ha spiegato il presidente del Consiglio che ha smentito "decisamente" l’ipotesi, ventilata ieri sera, di una manovra correttiva. "Oggi sui giornali c’è la notizia di una necessità da parte italiana di un aggiustamento della Finanziaria - ha spiegato Berlusconi - smentisco decisamente questa notizia, così come del resto ha fatto ieri il ministro Tremonti".

L'accordo sul nucleare "Rendo omaggio alla decisione storica del Governo italiano e del presidente Berlusconi di fare la scelta del nucleare una decisione che avvicina Francia e Italia". Sarkozy ha spiegato che in occasione del vertice bilaterale sono stati firmati venti accordi, segno della "collaborazione concreta" tra i due Paesi. "Da oggi - ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola - parte il sistema nucleare italo-francese non solo per la costruzione di centrali in Italia con l’obiettivo del 25% di produzione elettrica dal nucleare nel 2030 ma anche per lavorare insieme sul nucleare in paesi terzi". Scajola ha aggiunto che "già da oggi 30 aziende italiane sono impegnate in questa operazione". Il ministro ha sottolineato che sul fronte nucleare l’Italia non è "colonizzata. Abbiamo eccellenze italiane e lavoriamo insieme con la Francia con una partnership paritaria per affrontare insieme la sfida contro il cambiamento climatico".

Il ministro ha inoltre aggiunto che l’Italia è impegnata con i francesi di Edf non solo sull’impianto di Flamanville e anche sulla prossima centrale in progetto nel paese francese, ma "si sta parlando per costruire insieme centrali in altre parti del mondo lasciando le porte aperte ad altri investitori, penso ad esempio agli americani", specializzati con Westinghouse nella tecnologia chiamata Ap1000.

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