Resta tutta in salita la strada che la Grecia deve percorrere per allontanarsi dal baratro del default. Lapprovazione del piano quinquennale di austerità strappata nella tarda serata di giovedì allUnione europea e al Fondo monetario internazionale, con la promessa che verrà coperto anche il buco di bilancio da 3,8 miliardi di euro, ha concesso ad Atene solo una breve tregua. Già la prossima settimana la situazione potrebbe tornare a complicarsi se il Parlamento non darà il via libera alle misure di risanamento, da cui dipende lo sblocco della quinta tranche di aiuti da 12 miliardi di euro.
Il premier George Papandreou, ottimista sullesito del voto, guarda però già avanti, al prossimo pacchetto anti-crisi che «dovrebbe avere dimensioni simili» a quelle del primo prestito da 110 miliardi concesso lo scorso anno. «Stiamo discutendo di somme molto, molto rilevanti», ha detto Papandreou, aggiungendo tuttavia che «è ancora troppo presto per dare una cifra precisa». Lammontare del nuovo prestito a carico delleuro zona e dellFmi dipenderà dalla quantità di titoli di Stato greci detenuti da banche e fondi dinvestimento che verranno rinnovati volontariamente alla scadenza (il cosiddetto roll over), secondo il principio di partecipazione dei creditori privati che prima domenica scorsa lEurogruppo e ora il Consiglio europeo hanno approvato, dietro la spinta della Germania.
Con lobiettivo di decidere il nuovo prestito allinizio di luglio, i governi sono al lavoro allo scopo di sondare il terreno con le banche, le compagnie di assicurazioni e i fondi esposti, in modo da avere un quadro più preciso su quanti prenderanno parte al bail out. Nicolas Sarkozy è fiducioso: «Non ci sono difficoltà e non abbiamo preoccupazioni». Ma sullentità delladesione il Cancelliere Angela Merkel preferisce tenersi abbottonata. «Non sarebbe saggio fornire dei numeri. Prima bisogna vedere gli impegni della Grecia, sapere qual è la somma totale e poi potremo parlare dellentità dellimpegno dei privati». Berlino mantiene il riserbo anche sulleventuale concessione di incentivi per stimolare i creditori a partecipare al piano, ma stando ad alcune indiscrezioni, banche e assicurazioni stanno premendo per ottenere garanzie della Ue sul nuovo debito della Grecia. Questa ipotesi è stata però scartata dalla stessa Germania, dallOlanda e della Finlandia perchè contrasterebbe con il principio della partecipazione privata al salvataggio.
Continua invece a non essere chiaro se le agenzie di rating considereranno il roll-over un credit event, cioè un default parziale.
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