La Grecia e lidea che lEuropa correggerà i diktat patrimoniali dellEba, lAuthority bancaria del Vecchio continente, rimettono la corrente allindustria del credito in Piazza Affari: il Monte dei Paschi di Fabrizio Viola ha guadagnato il 14% (+8% venerdì) a un prezzo di 26 centesimi tra scambi intensi, seguita da Unicredit (+10,4%), Ubi (+5,89%), Mediobanca (+5,49%) e Intesa Sanpaolo (+5,43%). A fare scattare linterruttore è stata prima la sensazione, diffusa nelle sale operative, che lEuropa troverà per Atene una soluzione «ordinata». Il piano per mettere in sicurezza i sirtaki bond non cè ancora ma - sottolinea il responsabile di Jp Morgan asset management in Italia, Massimo Greco - «abbiamo fatto qualche passo indietro rispetto al baratro, anche se ci vorranno anni per tornare a un quadro di normalità». Il mercato, che vive di promesse e prospettive, ha immediatamente schiacciato verso i 400 punti base il differenziale di rendimento tra i Btp decennali italiani e i Bund tedeschi. Un aiuto consistente per il sistema bancario italiano, su cui complessivamente gravano 200 miliardi di Bot e Btp fino a pochi giorni fa equiparati a bidoni radioattivi. Così come è passata la paura inizialmente innescata dallaumento di capitale di Unicredit, venerdì loperazione da 7,5 miliardi dovrebbe terminare con un risultato pieno.
Il resto lo hanno fatto i piani che le banche italiane hanno depositato venerdì nella mani del governatore Ignazio Visco per saltare lostacolo dellEba senza alcun aumento di capitale. O meglio è sempre più diffusa lidea che Bruxelles finirà col costringere lAuthority a tornare sui propri passi: per lItalia aveva stimato un fabbisogno aggiuntivo pari a 15,4 miliardi, suddiviso tra il Monte (3,2 miliardi), il Banco Popolare (2,7), Ubi (1,4) e Unicredit (7,9) che però ha posto rimedio. In sostanza il rischio di un black out della liquidità in Italia si allontana, senza contare che lenergia a basso costo messa a disposizione dalla Banca centrale europea, con prestiti a un tasso dell1% su tre anni, aiuterà gli istituti di credito a sostenere i margini e probabilmente a rendere concreta la prospettiva dei dividendi a fine anno. Le banche italiane hanno chiesto allEurotower 55 miliardi (sui 500 miliardi complessivamente disponibili) e Mario Draghi dovrebbe dare unaltra scossa alla fine di febbraio per alimentare il circuito dei prestiti di cui si alimentano famiglie e imprese.
A facilitare il rimbalzo in Borsa è poi il fatto che le banche continuano a trattare a prezzi da saldo rispetto al valore di libro tangibile, quindi già esclusi gli avviamenti.
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