Green Power in Borsa a 1,6 euro. Garantito il «lotto minimo»

Con la piena sottoscrizione dell’offerta, in Borsa a Milano e Madrid sbarcherà dunque il 32,5% della società delle rinnovabili. Si è dunque verificata per la casa madre Enel la peggiore delle ipotesi. Il prezzo minimo di 1,6 euro, valuta Enel Green Power 8 miliardi di euro e l’incasso per il colosso dell’energia è dunque di 2,5 miliardi. Si tratta di introiti al di sotto delle speranze dell’ad del gruppo, Fulvio Conti, che alla vigilia dell’ipo affermava di puntare ad ottenere dall’operazione «almeno 3 miliardi di euro». Enel ha optato per il collocamento di Egp nell’obiettivo di limitare l’indebitamento del gruppo, che alla fine dello scorso anno aveva raggiunto i 51 miliardi. Il piano industriale fissa i target di una riduzione a 45 miliardi quest’anno e a 34 miliardi nel 2014. Secondo gli analisti di settore, anche se la quotazione non ha assicurato l’incasso sperato, l’obiettivo al 2010 non sarebbe comunque compromesso. Oltre che sull’operazione Green Power, Enel può infatti contare sulla vendita di alcuni asset non strategici, come quelli bulgari.

Ma perchè gli investitori istituzionali non hanno sottoscritto l’Ipo? In particolare per il rendimento che è promesso al 6%, ma solo perchè chi terrà le azioni per un anno avrà diritto ad avere un’azione gratuita ogni 20 possedute. Secondo i gestori dei fondi è quindi meglio avere le azioni della controllante Enel, che ha un business molto più stabile e garantisce comunque lo stesso rendimento: il 6%.

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