Il grido d’allarme di Caricamento, fotografie dall’inferno

Il grido d’allarme di Caricamento, fotografie dall’inferno

Paola Setti

Il dossier «Grido d’allarme» lo hanno fatto tutti insieme, «il 97 per cento dei commercianti e il 100 per cento degli abitanti» scrivono. Ma non c’è una firma, perché, dicono: «Abbiamo paura di ritorsioni anche gravi». Di più, al Giornale scrivono: «Se volete contattarci fatelo attraverso le vostre pagine». Dal Comune, dal Prefetto e dalle forze dell’ordine invece non si aspettano una telefonata, ma un intervento «decisivo» e possibilmente immediato. Altrimenti, avvertono, «saremo costretti a prenderli noi, i provvedimenti». Sembra di guardare le immagini di una degradata periferia, invece siamo dietro a Palazzo San Giorgio e davanti a via San Lorenzo, i «gioielli» della città,.
Loro sono i cittadini che abitano o lavorano a piazza Raibetta, piazza Caricamento, Sottoripa, via Frate Oliviero, vico Cartai, vico Negri, vico san Raffaele, vico delle Compere e piazza de Marini. Hanno scattato una ventina di fotografie che parlano da sole. Raccontano una storia di spaccio e scippi, risse fra ubriachi e sporcizia. Una storia di paura, perché «la mattina non puoi aprire il tuo negozio perché davanti alla serranda ci sono gli extracolmunitari che vendono abusivamente e se gli chiedi di spostarsi assumono un atteggiamento minaccioso». E una storia di ingiustizia, perché «il loro vociare in lingua araba quando sono ubriachi allontana i nostri clienti», e perché qui solo i commercianti in regola hanno l’obbligo di rispettare le regole. Il mercatino che sta a fianco di palazzo San Giorgio, per dire. Dicono i verdurai che vendono solo bibite analcoliche, assicurano i commercianti che invece vendono birre, fiumi di birra che certo non aiutano, «ogni volta che protesti rischi una bottigliata». Il tutto fra gente che fa i suoi bisogni e dorme per strada, stracci stesi, ricettatori, banchetti abusivi che vendono telefonini rubati ai turisti e oggetti recuperati nella spazzatura, e quelle baracche che vendono frutta che restano sempre aperte, anche la notte, chissà poi perché e con quali autorizzazioni.
«Chiediamo la rimozione definitiva del mercatino, un’ordinanza di sgombero degli abusivi da parte del Comune, e un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine, con una presenza stabile».

Altrimenti, annunciano, toglieranno il voto al centrosinistra alle prossime elezioni, ricorreranno alla magistratura e attueranno serrate a oltranza. Perché: «Noi siamo stufi di fare petizioni e chiamate al 118. E voi assessori vi dovreste vergognare».

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