A Grilli il premio Tarantelli per la migliore idea economica

da Roma

L’Italia ha difficoltà a competere nel mondo «non riuscendo a basarsi sul contenuto tecnologico dei suoi prodotti». Ricerca e impresa rappresentano dunque le due colonne per la ripresa economica del Paese. Per aver lanciato l’Istituto italiano di tecnologia, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli ha ricevuto il premio «Ezio Tarantelli» 2004, assegnato dal Club dell’Economia alla migliore idea economica dell’anno. Il premio è stato consegnato, ieri a Roma, da Carol Beebe Tarantelli, moglie dell’economista trucidato dalle brigate rosse. Nell’occasione, numerosi economisti e giornalisti economici hanno discusso del rilancio della ricerca in Italia, indicata da Antonio Fazio nelle recenti considerazioni finali come uno dei punti neri del Paese. Proprio il governatore di Bankitalia (vincitore del «Tarantelli» nel ’94), in un lungo messaggio di saluto, conferma che «il differenziale negativo di crescita coi principali Paesi industriali è sostanzialmente riconducibile ai ritardi nell’ammodernamento dell’apparato produttivo dei settori a tecnologia medio alta, e dello scarso sviluppo dei settori ad alto contenuto tecnologico». Fazio definisce inoltre «attuale l’esigenza di approfondire i temi degli ammortizzatori sociali e della struttura negoziale», cioè dei contratti di lavoro.

Nel suo intervento, Vittorio Grilli ha lamentato la difficoltà a «importare cervelli stranieri in Italia», soprattutto per un percorso post-laurea «poco trasparente e poco meritocratico. Anche per questo è nato l’Iit - aggiunge il direttore generale del Tesoro -, dove la regola della meritocrazia rappresenta una sorta di Santo Graal».

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