Roma - Onorevole Franco Grillini,
il Pd ha un gay in lista.
Più tranquillo, ora?
«Sono contento per la mia
amica Paola Concia: è brava
e capace...».
Si dice che sia molto amica
della Binetti.
«È una malignità che non approvo.
Forse si riferisce a un
carteggio apparso qualche
tempo fa sull’Unità...».
Un gay in lista,ma non è lei.
Prova rammarico?
«Il mantra di molti compagni
diessini è: “Perché te ne
sei andato, saresti stato rieletto”.
Maio la mattina mi devo
poter guardare allo specchio,
piacendomi...».
Non basta un gay in lista?
«È sempre positivo che ce ne
siano, sempre di più.Macerto
che non basta».
All’ultimo congresso dei Ds,
rivolgendosi proprio a Veltroni,
lei chiese di far approvare
almeno una delle leggi
che riguardano i diritti civili
e sui gay. Così sarebbe potuto
restare.
«Difatti sono andato via. Né
in verità hanno fatto nulla
per trattenermi».
Oggi a Veltroni che cosa direbbe?
«Come quell’assessore romagnolo
del cabaret, gli direi:
caro Walter, fatti non pugnette
».
Le chiacchiere stanno a zero,
come si dice a Roma.
«Pesano solo i fatti. Il Pd a
Romaha votato con la destra
contro il registro delle unioni
civili. La Binetti in Parlamento stava per far cadere il governo
per non votare la norma
contro l’omofobia. Ed è
inutile ora che nel programmaabbiano
messo due parole
ancora più generiche e ambigue
sui Dico e l’omofobia.
Il Pd non li approverà mai,
anche se vincesse in solitudine
».
Quanta sfiducia nei vecchi
compagni.
«Dopo la spolveratina laica
che tanto ha allarmato la
Chiesa, Fioroni ha sottolineato
che il rapporto nel Pd è di
dieci a uno per i cattolici.
Avremo così 100-120 deputati
cattolici che seguono i
diktat del Vaticano e bloccheranno
qualsiasi iniziativa sui
diritti civili. Lo stesso Bobba
ha accettato la norma sull’omofobia
nella carta etica
del Pd ricordando che si tratta
di una questione di carattere
culturale che nulla ha a
che vedere con la produzione
legislativa. Ma allora a
che serve? Per non parlare
dello stesso Walter, che corse
a rassicurare il cardinal
Bertone sul fatto che il registro
delle unioni civili non sarebbe
mai passato».
Ergo?
«Dunque è evidente quale
sia la politica del Pd. Mettere
tutti in lista vuole essere solo
il modo per prendere qualche
voto in più. Troppa roba
in contrasto l’una con l’altra,
è un partito superficiale. Inutile
che Veltroni dica: le forze
diverse dialoghino, se la
Binetti ritiene non negoziabili
le norme di cui trattiamo.
Di che avremmo parlato, io e
la Binetti?».
Lei ha paura del cilicio.
«Io sarò candidato del Partito socialista, l’unico che seriamente investe sulle tematiche gay.Evoglio farmi mettere soprattutto nei posti dove ci sarà la Binetti».
Così da perseguitarla sulla
pubblica piazza con le sue
idee.
«Pazza idea. No, bellissima
».
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