Grillo non si lamenti: di solito Scalfari appoggia chi perde

DISPUTA Lo storico direttore non ha citato il partito dei «grillini» nell’analisi del voto

E infine Beppe Grillo protestò anche contro Eugenio Scalfari, sì proprio lui: il fondatore di Repubblica, l’omileta che ogni domenica non ci fa mancare il suo verbo dalle colonne della sua creatura. Motivo del contendere: in tutte le sue varie analisi del voto recente Scalfari non ha speso un pensiero, una riga a proposito del Movimento Cinque stelle che raccoglie i grillini e che, soprattutto, ha raccolto oltre 400mila voti. Certamente una cifra ragguardevole. Beppe ha aspettato un po', un altro po' e poi non ce l’ha più fatta, ha emesso il grido di dolore dal suo blog, l’Eugenio non si occupa di noi.
Grillo, se ne faccia una ragione. Evidentemente il papa laico non la ritiene ancora degno di nota. Non importano i voti, non importano i suoi seguaci e neanche le sue idee (se ne ha), importa solo ed esclusivamente il fatto che lei non rientra nell’idea che Scalfari ha della politica italiana. Non è il primo e non sarà l’ultimo. È solo uno dei tanti.
Guardi che a qualcuno è toccata una sorte anche peggiore. Si è occupato di lui e del suo movimento che aveva preso tantissimi più voti di lei Grillo, più voti di tutti gli altri movimenti e partiti e varie volte. Ebbene è arrivato a sostenere che quei voti c’erano stati effettivamente ma erano sbagliati, erano frutto delle scelte del popolo bue. Era la parte di italiani che aveva sbagliato. La prima volta vinse per la forza delle sue televisioni. Un’altra volta perché chi fa la vittima in Italia vince sempre. Un’altra volta ancora perché gli italiani, come abbiamo già detto, avevano sbagliato essendo una massa di caproni. Mai perché aveva vinto e basta.
Avrà capito si tratta di Berlusconi e di Forza Italia, ultimamente Popolo della libertà, il Pdl. Quello di cui lei pensa tutto il peggio possibile. Le stesse cose che pensa Scalfari. Lo stesso che non la considera ancora.
Non se ne faccia un cruccio. Vede, in Italia c’è un folto gruppo di italiani che vanno dal semplice cittadino elettore all’importante commentatore e opinionista politico che quando leggono e interpretano la realtà e le elezioni in particolare partono da ciò che è successo e poi fanno i loro commenti. Altri, Scalfari ne è il Decano, partono dall’idea che hanno in testa e verificano se nella realtà è successo quello che pensavano oppure no. Se non è successo così come pensavano loro è tutto sbagliato. C’è qualcosa che non va. Alle ultime elezioni Berlusconi, secondo Scalfari, avrebbe dovuto essere sepolto con tutto il centrodestra, grossomodo come pensava lei stesso. Lei non sarebbe neanche dovuto nascere, sempre secondo Scalfari. Nel caso di Berlusconi ha sbagliato il popolo. Il suo caso non è degno di nota.
Fossimo in lei una riflessioncina la faremmo. Perché protesta? Non le basta il popolo? Vuole posto nel salotto buono? Sente di averne conquistato il diritto? Ha visto la barba canuta di Scalfari? Sotto, come avrebbe detto Petrarca, c'è una canuta mente. Attenda il suo turno, per ora lei è solo fatto di popolo e il popolo puzza, non entra nei salotti. Si imborghesisca un po' e poi, con calma, un posto le sarà dato ma, a quel punto, forse lei sarà contento ma il suo movimento un po' meno.


Piero Sansonetti, un giornalista di sinistra, acuto e preparato, in un’intervista alla domanda su cosa dovrebbe fare il Pd per rinascere dopo la batosta recente delle Regionali ha risposto che dovrebbe liberarsi dall’abbraccio di Repubblica. Lei vuole farsi abbracciare? Guardi Berlusconi come sta bene che in quell’abbraccio non è mai entrato.

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