La nomina di Paola Severino (nel tondo) a ministro della Giustizia ha costituito una delusione per i giudici milanesi, che negli ultimi giorni avevano visto salire le quotazioni del loro presidente Livia Pomodoro come nuovo Guardasigilli. La Pomodoro è stata bruciata sul filo di lana.
Ma la Severino si è subito fatta perdonare, varando come primo provvedimento una nomina che è un ramoscello dulivo verso le toghe milanesi: il nuovo capo di gabinetto del ministero sarà Filippo Grisolia, presidente della seconda Corte dassise nel capoluogo lombardo. Ma Grisolia, figura «storica» del palazzaccio milanese, considerato vicino alla corrente di Armando Spataro, dovrà prima trovare il modo di portare a conclusione i numerosi processi per omicidio che sta presiedendo.
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