Sabina Guzzanti e Lilli Gruber e Carlo Rossella... intanto sè speso in restauri più che allAquila lunedì sera a Otto e Mezzo (La7 ore 20.30). E dire che sullAquila la Guzzanti ci ha fatto perfino un film, Draquila. Era ciò di cui era andata a parlare. Incarognita, puntuta, motivata, impegnatissima. Poi invece, della città scossa dal terremoto si è parlato in senso lato, di striscio, di sghimbescio. Certe cause sono importanti. Ma mai quanto chi le porta avanti. Quindi ogni tanto (le cause) sono costrette a fare un passo indietro e a lasciare la scena a questioni più sostanziali: la Guzzanti, per esempio. E la sua apparizione al Festival di Cannes con una femminilità tutta rinnovata, con le decolletè col plateau, col tubino color corallo, con le labbra belle in vista.
Nel salotto della Gruber, tra lex comica-regista e il presidente di Medusa, è stata una specie di Sfida allO.K. Corral, uno scontro di civiltà unito solo da un certo gusto estestico che nulla centrava con i termini della discussione. Rossella, la Guzzanti e la Gruber, a vederli dallesterno, avrebbero dovuto avere, in realtà, un collante ideologico, un punto di incontro, unoccasione di sintesi. Ma era tutta roba che stava fuori dalla discussione, che quindi è stata: «Ho visto il film di Sabina Guzzanti e mi sono scandalizzato» ha tuonato come lo avrebbe fatto Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, Rossella. «Scandaloso perché presenta un Paese del terzo mondo, un Paese alla deriva e allo stato dassedio. Non è così e le persone che hanno votato Berlusconi, che ha il sessanta per cento del consenso, lo sanno. È intollerabile la faziosità... Sono offeso nel vedere limmagine di unItalia presentata com un Paese senza libertà...». E la Guzzanti a rispondere, in merito agli abitanti dellAquila che hanno votato per Berlusconi: «Trovo mostruoso quello che il Governo fa e trovavo mostruosi anche i miei concittadini, perché non riuscivo a capirli. E invece poi ho capito che non era così, che non è colpa loro e che ci sono varie ragioni alla base di questo consenso...». E poi di nuovo Rossella a ricordare alla Guzzanti qualcosa per cui, alla fine, si fanno cogliere in fallo quasi tutti gli anti-berlusconiani: i soldi.
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